Gli sciacalli dopo la strage al tribunale di Milano

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-04-10

Un pazzo spara in tribunale a quattro persone? È colpa del buonismo, degli immigrati clandestini, degli “zingari”, della sentenza della Diaz, della depenalizzazione dei reati, dei procuratori che indagano sulle cene di Berlusconi. E chi più ne ha…

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Un pazzo entra in un tribunale usando un tesserino contraffatto, spara a quattro persone, riesce a scappare e viene fermato e arrestato dopo la fuga: e una strage, in Italia, diventa subito l’occasione per “fare politica” prendendosela con il governo, chiedendo le dimissioni dei ministri e sottolineando la responsabilità del presidente del Consiglio e del responsabile degli Interni. È il caso, ad esempio, del Giornale:
claudio giardiello giornale
GLI SCACALLI DOPO LA STRAGE AL TRIBUNALE DI MILANO
E infatti Alessandro Sallusti ha un’idea piuttosto precisa del colpevole di cotanta genialità: è colpa del buonismo, degli immigrati clandestini, degli “zingari”, della sentenza della Diaz e della bufala della depenalizzazione dei reati:

Ogni episodio ha un suo perché, spesso irripetibile nei moventi e nelle dinamiche. Ma tutte queste «follie» sono riconducibili al fatto che siamo un Paese che ha rinunciato a difendersi, che sull’onda del buonismo non sa più cosa siano regole, ordine e legalità.
Abbiamo lasciato indifese le nostre frontiere di fronte all’immigrazione clandestina, indifese le città da zingari che rubano «mille euro al giorno a vecchiette, e che muoiano pure», indifesi i cittadini dalla microcriminalità che da pochi giorni ha ottenuto l’immunità grazie alla legge che depenalizza furti e scippi, indifesi sono i nostri ragazzi da spacciatori che per lo stesso motivo non finiranno più in galera. Siamo indifesi da quei delinquenti dei black bloc e no global perché la nostra polizia è fascista e torturatrice.
Non difendiamo le nostre piccole e medie imprese da un fisco strozzino, la nostra storia da chi ci vuole proibire di esporne i simboli «per non disturbare sensibilità altrui». E ci meravigliamo ora che non sia difeso il tribunale diMilano?

Questo Sallusti che come l’Ispettore Skorpio si sente vessato dal fisco strozzino da una parte decide di buttare in un minestrone cause e fatti diversi allo scopo di gettarla in politica. Dall’altra sembra quasi fornire, come tanti ieri, giustificazioni al gesto di Claudio Giardiello. E in tutto questo marasma, potevano mancare Ruby e Berlusconi?

Vorrei dei procuratori generali che si occupassero meno di politica o di cene private e più di fare funzionare in sicurezza i tribunali che sono stati affidati loro. In altre parole, vorrei un Paese orgogliosamente conservatore. È chiedere troppo?

claudio giardiello giornali
 
L’EXPO, IL GIUBILEO, LA RAVA E LA FAVA
Maurizio Belpietro su Libero invece è molto più lucido di Sallusti, anche se il titolista lo frega:

E allora, dopo la strage, più che discutere se ad armare la mano di Giardiello sia stata oppure no la delegittimazione dei magistrati, forse sarebbe il caso di prendere in esame quale sia il funzionamento dei controlli e del sistema di sicurezza. E non soltanto in tribunale, ma anche altrove. Già, perché tra meno di un mese a Milano si inaugurerà l’Expo e dentro l’anno a Roma si celebrerà il Giubileo. Se pazzi o terroristi pianificano di entrare in un luogo super affollato e di aprire il fuoco tra la gente, noi come li fermiamo? Se non siamo in grado di proteggere il Palazzo di Giustizia, perché ci sono sempre un ingresso riservato (cioè dove non si fanno i controlli) e un’uscita di sicurezza (cioè una viadi fuga), come proteggiamo le persone che visiteranno l’Expo?
Forse le nostre sembrano domande oziose, ma si dà il caso che il sistema di sicurezza sia affidato alla stessa società privata che ha il compito di vigilare gli ingressi del Palazzo di Giustizia di Milano, impedendo l’accesso agli abusivi. Se uno con in tasca la pistola e in mano un tesserino falso l’ha fatta franca lì, cosa succederà in luoghi più vasti e molto più difficili da controllare? Non solo: ma se non si riesce a fermare un tizio che per un’accusa di bancarotta fraudolenta si trasforma in una specie di giustiziere solitario,che accade se ci si trova di fronte professionisti che vogliono fare una strage fra la gente? Ne vogliamo parlare, senza possibilmente straparlarne?

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Anche il Fatto chiama in causa l’EXPO, anche se con toni meno apocalittici:
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Infine, Bomber Salvini non poteva che piazzare la doppietta:
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