Cultura e scienze
Gli animalisti contro Caterina Simonsen
Giovanni Drogo 05/02/2015
Ennesima puntata della guerra ingaggiata dagli animalisti contro Caterina Simonsen per il suo impegno a favore della sperimentazione animale
Caterina Simonsen ha 26 anni ed è abituata a convivere con quattro malattie molto gravi (e “una manciata” di altre, come dice lei) e a lottare ogni giorno per poter vivere. Da quando – qualche tempo fa – ha espresso il suo parere di persona consapevole che la sua vita dipende dalla ricerca scientifica a favore della sperimentazione animale Caterina si è trovata a dover affrontare anche gli animalisti inferociti. Persone che, a quanto dicono sull’Internets, non esisterebbero a passare sopra il cadavere di un neonato pur di salvare un topolino da un laboratorio medico (per poi lasciarlo morire perché non hanno gli strumenti per prendersene cura). Ieri Caterina Simonsen è stata ospite di Daria Bignardi alle Invasioni Barbariche, ci è andata per parlare del suo libro “Respiro dopo Respiro. La mia storia.” e della sua battaglia contro la malattia.
http://youtu.be/FZn9sAIDySQ?t=1h29m38s
CATERINA CONTRO TUTTI
Il problema di Caterina, per gli animalisti, è che dice che è grazie alla ricerca scientifica e alla sperimentazione animale che le è possibile continuare a respirare e a vivere. Eppure gli animalisti, tra un’irruzione in un centro di ricerca e tragici tentativi di liberazione di animali dagli zoo, ripetono continuamente il mantra che la sperimentazione sulle cavie non serve a nulla ed è un inutile crudeltà. Come osa questa Caterina Simonsen dire in televisione e sui giornali che la sperimentazione animale invece è utile? Ecco così che Caterina è diventata il nemico numero uno per tutta una folla di esaltati integralisti della difesa degli animali patapuffolosi. Probabilmente perché Caterina ricorda loro che la scienza che tanto odiano serve a qualcosa, e che ci sono persone che vivono grazie alla ricerca scientifica sulle malattie rare. Come prevedibile quindi dopo l’intervista alle Invasioni Barbariche le orde di animalisti compassionevoli sono calate sulla pagina Facebook augurando “ogni bene” a Caterina.
Ci sono quelli che dicono che Caterina lo fa per muovere a pietà gli spettatori e quindi non è il modo giusto per parlare di sperimentazione animale (ma in fondo cosa fanno gli animalisti se non muovere a pietà il pubblico?). Ma chiunque abbia sentito parlare Caterina si accorgerà che non è una che vuole farti piangere, anzi che fa di tutto per sorridere e strapparti un sorriso. Ma ci sono quelli che dicono che tutta questa sofferenza (animale) per farla vivere con un respiratore (“la cannetta”).
Certo se l’alternativa è morire scommetto che anche l’amica degli animali in questione preferirebbe stare con un respiratore. E anche la scelta di non usare farmaci è una cosa che può fare chi prende un’influenza ogni tanto, non chi soffre di una serie di patologie gravi e che non può vivere senza una terapia farmacologica. E infatti qualche genio dell’Internets rivela che Caterina vuole la sperimentazione animale perché c’ha il suo interesse (a vivere…)
E alla fine qualcuno finalmente dice quello che tutti gli animalisti pensano, che la vera informazione è solo quella che dice quello che pensi tu, quello che vuoi sentirti dire e che non mette in discussione le tue certezze. Complimenti.
I TWEET SU #CATERINASIMONSEN
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