Un Giarrusso piccolo piccolo che gode se L’Espresso perde lettori (ma balbetta sul TAV)

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-07-25

A chi dice che il M5S non è in difficoltà sulla TAV andrebbe fatto vedere l’intervento di Giarrusso di ieri, che dopo non aver detto nulla sulla Torino-Lione ha punzecchiato chi gli diceva che il suo partito perde consensi dicendo che tanto anche L’Espresso vende meno copie. Non sfuggirà ai più la differenza tra un partito di governo che perde elettori a favore dell’alleato e un giornale che – come tanti – perde lettori

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L’europarlamentare Dino “detto Iena” Giarrusso ieri si è collegato da Catania con In Onda. Va detto: non era un compito facile. Il MoVimento 5 Stelle è sempre più in difficoltà. È stata proposta la possibilità di derogare ad una delle regole fondamentali del M5S con l’invenzione del mandato zero per superare il limite del doppio mandato. Poi il Presidente del Consiglio Conte ha annunciato che il Governo darà un parere positivo sulla Torino-Lione e Luigi Di Maio ha provato a girare la frittata dicendo che deciderà il Parlamento. Infine abbiamo assistito alla supercazzola di Conte che è andato al Senato a riferire su Moscopoli dicendo che non ne sa molto perché Salvini non gli ha detto nulla.

Dino Giarrusso e la Torino Lione

La prima domanda è sul TAV, si farà, non si farà, che ne pensa Giarrusso di quello che sta succedendo? L’eurodeputato siciliano ribadisce quello che tutti i 5 Stelle vanno dicendo da due giorni: ovvero che «il TAV è il punto fermo per moltissimi esponenti forse tutti del M5S sul quale battersi». Ma allora, gli chiedono da studio, perché non tolgono la fiducia al Governo? È scontato infatti che il Parlamento dirà sì alla Torino-Lione, l’unico modo per bloccarla sarebbe quello di togliere la fiducia. Senza dimenticare che se Conte ha detto che per il suo Governo la TAV si può fare significa che prima si è consultato con i vari Di Maio, Casaleggio e Grillo.

dino giarrusso espresso in onda damilano tav - 3

Ma Giarrusso non dice nulla di più di quello che aveva scritto un post pubblicato ieri mattina. Anzi attacca esattamente con il discorso che “ha studiato l’opera” e che si tratta secondo lui di un disastro sotto ogni punto di vista. Riguardo alla fiducia dice che non è compito suo dire ai deputati e senatori cosa fare (per la verità già Airola ha detto che si dovrebbero dimettere tutti gli altri) e che «potrebbe essere una mossa estrema, chiaramente è un punto dolente per noi, perché noi siamo tutti contrari. È vero che è il Parlamento a decidere ma è vero che si creerebbe un asse Lega-PD-Forza Italia e Fratelli d’Italia». Non che questo non si sapesse già un anno fa. «Io spero in tutti i modi che questo famoso buco nella montagna non si faccia e che riusciamo ad evitarlo» conclude Giarrusso.

Giarrusso che gode se L’Espresso perde lettori

Come si possa evitarlo però non lo dice. E oggi sul Fatto Quotidiano Paola Zanca racconta che il M5S ha una certa fretta di votare sulla TAV, non tanto per bloccarla quanto per tenere il punto. Lo si vorrebbe fare prima della pausa estiva e soprattutto “a talk show chiusi” in modo tale che quella che si preannuncia come la grande sconfitta pentastellata e l’ennesimo tradimento delle promesse (dopo Ilva, TAP e Terzo Valico) non abbia strascichi televisivi, non venga sviscerata e analizzata in televisione. Poi c’è tutta l’estate per dimenticare di come grazie ad un Governo a maggioranza M5S si è deciso che sì, la Torino-Lione si farà.

dino giarrusso espresso in onda damilano tav - 1

A Giarrusso non resta che prendere tempo, ripetere le cose che ha già scritto e magari dedicarsi a quello che i 5 Stelle sanno fare meglio: prendersela con i giornalisti. Ad esempio chi gli ricorda che il M5S sta perdendo elettori (e le europee nelle quali è stato eletto sono lì a ricordarlo) l’eurodeputato non perde tempo a rispondere che «forse sono quelli che furono i lettori dell’Espresso che non ci sono più. È un dato di fatto purtroppo che molti giornali perdono lettori». Un modo carino e sottile per dire che uno dei giornali che “d’opposizione” al M5S non se la sta passando poi così tanto bene.

dino giarrusso espresso in onda damilano tav - 4

E Giarrusso lo dice rivolgendosi proprio al direttore de L’Espresso Marco Damilano che risponde «in percentuale non abbiamo perso la metà degli elettori», in un contesto in cui tutti i giornali non se la passano bene. Mentre il M5S è l’unico dei due partiti di governo che perde consensi. Perché il punto non è quante copie venda o non venda L’Espresso, il punto è il continuo calo di consensi del partito di Giarrusso. E se un politico come Giarrusso non trova nulla di meglio che fare specchio riflesso (mancava solo dicesse che se vuole L’Espresso può fondare un partito) invece che fare autocritica si diverte a prendersela con i giornalisti non è un buon segno. È vero: Giarrusso non ha detto che spera che chiuda l’Espresso, ha semplicemente fatto capire, nemmeno troppo velatamente, che se L’Espresso perde lettori lui ci gode.

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