Cultura e scienze
E alla fine Furio Colombo sospende la collaborazione con il Fatto (dopo l’attacco a Orsini e Fini)
neXtQuotidiano 14/05/2022
Furio Colombo,, dopo l’invettiva contro la linea editoriale del Fatto e le parole contro Orsini e Fini, lascia, per ora, il quotidiano
L’invettiva di Furio Colombo contro le tesi portate avanti sulle pagine del Fatto Quotidiano da firme come quelle di Alessandro Orsini e di Massimo Fini era inequivocabile: una presa di posizione durissima contro la linea editoriale seguita dal quotidiano dall’inizio del conflitto in Ucraina che non lasciava molti spiragli. E infatti poche ore la pubblicazione della lettera aperta arriva la conferma della sospensione della collaborazione di Furio Colombo con il giornale diretto da Marco Travaglio.
E alla fine Furio Colombo sospende la collaborazione con il Fatto (dopo l’attacco a Orsini e Fini)
“A due cari amici come Padellaro e Travaglio comunico che non continuerò la mia collaborazione al ‘Fatto quotidiano’ fino a quando ci sarà questa posizione sulla guerra in Ucraina, sul divieto, si presume costituzionale, di mandare armi all’Ucraina e sulla celebrazione di un personaggio di cui non ho stima, che è il professor Orsini. Penso che il prof. Orsini sia stato over-celebrato dalla serata che ‘Il Fatto’ ha organizzato per lui e non voglio apparire in alcun modo lo sponsor di un simile personaggio”, ha spiegato Furio Colombo all’Adnkronos, spiegando anche, su sollecitazione del giornalista: “Sì, Travaglio e Padellaro, gentilmente, mi hanno chiesto di non interrompere. Ma, purtroppo, non è possibile, perché è un ‘Fatto quotidiano’ che non conosco…”.
A stretto giro di boa, come era già avvenuto sulle pagine del quotidiano, è arrivata la risposta del direttore Marco Travaglio: “Furio Colombo interrompe la collaborazione con noi? Ribadisco: ‘Il Fatto quotidiano’ è il giornale di Colombo e attendiamo i suoi prossimi commenti come in questi ultimi, quasi, 13 anni. Come ho scritto, la linea del quotidiano non la dà Orsini né Colombo, ma è il frutto di un’opera collettiva, anche se convenzione vuole che la linea la dà il direttore. Spero che quello di Furio sia solo un momento di smarrimento, e che continui a scrivere per la testata”. Travaglio con Adnkrono ha anche rivendicato “la diversità delle opinioni espresse” da diversi collaboratori, “anche perché su questi temi ciascuno deve essere libero di dire ciò che ritiene”.