Cultura e scienze
Francesca Fornario e il divieto di fare satira su Renzi a Radio2
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2016-08-09
La conduttrice denuncia pressioni di Radio2 e lascia il programma. La direttrice nega tutto. Ma…
«Ricapitolando: niente battute su Matteo Renzi, niente politica, niente satira, niente personaggi, niente imitazioni, niente copioni, niente “scenette” qualunque cosa siano, niente comicità e che altro… ah, niente battute sul fatto che non si può dire “comunista”. Quel che resta – il mio imbarazzo e bene che ci vogliamo io e Federica Cifola – va in onda ogni sabato e domenica in diretta su radio2, dalle 18 alle 19.30»: questo scrive su Facebook Francesca Fornario per illustrare sarcasticamente la terza stagione del programma radiofonico condotto da lei e Federica Cifola. Nella prima, del 2014, c’erano imitazioni di alcune mamme “vip”, tra cui quella di Matteo Renzi . Nel 2015 il primo stop, resta la satira su Merkel e Lagarde. Ora il veto definitivo: “Basta scenette”.
Francesca Fornario e il divieto di fare satira su Renzi a Radio2
Dopo l’uscita la stessa Fornario ha annunciato il suo addio a Radio2: “Non ci sono le condizioni per continuare a lavorare serenamente, lascio il programma”. Al telefono con Paola Zanca del Fatto Quotidiano conferma: “È legittimo che un direttore cambi le linee guida di un programma. Ma è legittimo che io dica che il programma viene snaturato. Gli ascoltatori ci chiedono che fine hanno fatto le imitazioni: è giusto che sappiano perché”. Le pressioni, racconta sempre il Fatto, si sono fatte più insistenti con l’approdo di Carlo Conti alla direzione artistica di RadioRai:
Conti ha teorizzato un nuovo corso per Radio2, con meno “parlato” e più musica. Maa farne lespese è stata soprattutto la satira: Un giorno da pecora ha traslocato su Radio1, Max Giusti non c’è più e Lillo e Greg avranno una nuova collocazione oraria. Conti tira indietro le mani, dice che lui non “comanda”né “ordina ”, semmai “sugg erisce”: la responsabilità editoriale resta dei “singoli direttori di rete”(in questo caso, Paola Marchesini). Bisognava dare retta alla mamma di Matteo Renzi, nello sketch radiofonico di due anni fa: era trafelata perchè a marzo le si era rotto il fornello della cucina, il su’ figliolo le aveva detto che entro aprile l’avrebbe rimesso a posto.Poi le ha detto che c’era uno “slittamento ”perché “i grillini fanno ostruzionismo…”. Ma la mamma di Matteo, non s’era lamentata: “Col clima che c’è non m’azzardo più a rimproverarlo: se te lo metti contro oggi sei finita. Sta attenta anche te…”.
La direttrice di RadioDue, autrice di queste indicazioni, con Repubblica nega tutto. “Le cose sono molto semplici – dice Paola Marchesini – il programma si fonda sul confronto tra una donna che è madre e una che non lo è. Quest’anno lo abbiamo messo nella fascia di migliore ascolto, tra le 18 e le 19:30, in diretta, e abbiamo pensato – questo è stato detto – che gli sketch funzionano di meno in una fascia di rientro di traffico. Abbiamo privilegiato il live, le telefonate. L’idea è quella di fare una satira di costume su come le donne affrontano la maternità, su tutte le esagerazioni o le non esagerazioni del caso”.
La risposta di Radio2
Ma, scrive Alessandro Gilioli sul suo blog, ci sono le prove: «Accade che la Rai non possa credibilmente smentire il divieto, anche perché ne ha imprudentemente lasciato tracce. Insomma è tutto vero, oltre ogni possibile dubbio». Federica Cifola però difende Radio2 e dice che non ha subito nessuna censura: : “Tanto per essere chiari, riguardo al polverone sul programma Mamma non Mamma in onda su Radio2, polverone assurdo che mi vede involontariamente coinvolta, non c’è stata nessuna censura. La rete ha chiesto a me e alla Fornario di orientarci verso una satira di costume, che rispetto alla satira politica sarebbe stata più fruibile per un programma che parla di mamme e non mamme nella fascia oraria e stiva del fine settimana. Io faccio B l a cko u t col maestro Vaime da 7 anni e ho sempre fatto imitazioni di personaggi politici senza che nessun direttore sia mai intervenuto sui contenuti. Io sabato andrò in onda, mi dispiace che Francesca non ci sarà…nessuna censura, nessun bavaglio, spero di divertire come faccio da quindici anni su Radio2”. Intanto scoppia anche un altro caso: quello di Luca Mercalli. Il conduttore e climatologo, un tempo anche volto di Che tempo che fa di Fazio, si sente silurato: «Abbiamo trattato argomenti che sono scomodi per il governo Renzi. Non a caso, lo scorso anno, il senatore del Pd Stefano Esposito ha presentato un’interrogazione in Vigilanza contro i “22 minuti di propaganda ai No Tav” all’interno della trasmissione». Da viale Mazzini filtra invece che le cose stanno diversamente: il programma non è stato rinnovato per motivi editoriali (leggi ascolti: Scala Mercalli viaggiava intorno al 4%) e Rai3 sta lavorando a un nuovo programma sui temi dell’ambiente. I commenti politici corrono su Twitter. Il cinquestelle Di Battista attacca: «Gli squadristi dal doppio mento continuano le epurazioni». Miguel Gotor (minoranza pd) chiede: «Il presidente Maggioni, il dg Campo dall’Orto, i consiglieri di amministrazione non hanno nulla da dire?».
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