Flavio Bucci è morto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-18

Grande interprete noto per il personaggio di Antonio Ligabue e decine di film come il Marchese del Grillo. Aveva 84 anni

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È morto Flavio Bucci, il grande interprete noto per il personaggio di Antonio Ligabue e decine di film come il Marchese del Grillo. A renderlo noto in un post su Facebook il sindaco di Fiumicino Esterino Montino. Bucci da alcuni anni risiedeva a Passoscuro, sul litorale romano e aveva 72 anni. A trovarlo stamane attorno alle 9 privo di vita e riverso sul pavimento della casa di Passoscuro una persona che aveva accesso all’alloggio e che poi ha dato l’allarme. Inutili i soccorsi da parte del personale del 118 arrivato sul posto. L’attore, che aveva 72 anni, era già morto.

Bucci era nato a Torino da genitori molisani e calabresi. Si era formato al Teatro Stabile di Torino e aveva esordito con Elio Petri in “La proprietà non è più un furto”. Era stato diretto da Salvatore Nocita nello sceneggiato RAI Ligabue e aveva recitato anche ne I Promessi Sposi e in La Piovra. Nel 1981 ha recitato il ruolo di Don Bastiano ne Il Marchese del Grillo, di cui è stranoto il monologo prima della condanna a morte che vedete nel video su Youtube. Ha recitato anche in Suspiria di Dario Argento e ne Il Divo con Paolo Sorrentino.

Quando un artista se ne va lascia sempre un gran vuoto. Mi dispiace molto della scomparsa dell’attore Flavio Bucci, che da anni risiedeva a Passoscuro.
Tutti lo ricordano in alcuni suoi ruoli memorabili in film altrettanto indimenticabili: penso al “Marchese del Grillo”, accanto a Sordi, a “Suspiria” del maestro del terrore Dario Argento, a “Il divo” di Paolo Sorrentino, solo per citarne alcuni.

flavio bucci

Un grande caratterista, di quelli che hanno fatto grande la cinematografia italiana.
Esprimo le condoglianze mie e dell’Amministrazione ai familiari e amici.

Troviamo Bucci anche nel cast di ‘Tex e il signore degli abissi’, in ‘Secondo Ponzio Pilato’, ‘Teste rasate’, ‘Il silenzio dell’allodola’. Nel film ‘Il divo’ di Paolo Sorrentino del 2008 interpreto’ il politico Franco Evangelisti. Bucci indicava come suoi maestri Gian Maria Volonte’ ed Elio Petri. “Gian Maria mi ha trattato come un fratello minore, Petri come un figlio. Sono state due persone fondamentali”, racconto’. E non negava il peso della sua espressione, volto asimmetrico, occhi grandi. “La mia faccia ha contato. Un attore e’ parole e fisicita'”. Ha manifestato passione per il lavoro, invitando a non prendersi mai davvero sul serio. “Ringraziamo Iddio che si possa fare ancora questo mestiere – disse – che si possa vivere in un pese libero e democratico che ci consente di fare questo mestiere come un grande gioco. L’attore e il regista sembrano davvero un gioco dei bambini. Il cinema e il teatro uno li farebbe tutta la vita. Ti riempiono in una maniera incredibile”.

L’ultimo film in cui ha recitato è La Cornice di Nour Aya nel 2018. In teatro ha recitato come protagonista in alcuni drammi di Pirandello (Quaderni di Serafino Gubbio operatore, Uno Nessuno e Centomila) e, in ultimo, nello spettacolo dedicato a Giacomo Leopardi Che fai tu luna in ciel, dimmi che fai, per la regia di Marco Mattolini. Una delle frasi più belle durante un’intervista rilasciata al Corriere della Sera: «In teatro anche due milioni di lire al giorno e per fortuna ho speso tutto in donne, manco tanto, che me la davano gratis, vodka e cocaina. Scarpe e cravatte che non mettevo mai. Mi sparavo cinque grammi di coca al giorno, solo di polvere avrò bruciato 7 miliardi. L’alcol mi ha distrutto? Mah, ha mai provato a ubriacarsi? E’ bellissimo. Lasci perdere discorsi di morale, che non ho. E poi cos’è che fa bene? Lavorare dalla mattina alla sera per arricchire qualcuno? Non sono stato un buon padre, lo so. Ma la vita è una somma di errori, di gioie e di piaceri, non mi pento di niente, ho amato, ho riso, ho vissuto, vi pare poco?».

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