Ferdinando Imposimato: il candidato dei grillini al Quirinale?

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-01-02

Il suo nome nel sondaggio di Messora. Ma…

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Sulla Stampa di oggi Francesco Maesano parla di Ferdinando Imposimato, il cui nome è uscito tra i candidati alla presidenza della Repubblica dei grillini in un sondaggio informale svolto da Claudio Messora, ex comunicatore al parlamento italiano ed europeo per il MoVimento 5 Stelle:

E dopo Grillo ha parlato la Rete. Almeno quella sondata da Claudio Messora, ex capo della comunicazione M5S al Senato e poi all’Europarlamento, defenestrato dopo un duro braccio di ferro con gli eletti a Bruxelles. «Un discorso scritto dagli utenti in maniera collaborativa – spiega lui – senza nessuna supervisione centrale. Rappresenta un esperimento di interazione libera e di democrazia informativa diretta. Io mi limito a leggerlo, come portavoce». Messora assicura che in molti tra gli attivisti vorrebbero «che a leggere in televisione il discorso di fine anno 2015 fosse il giudice Ferdinando Imposimato, membro onorario della Corte di Cassazione e strenuo difensore della Costituzione Italiana». È la prima candidatura avanzata in ambienti Cinquestelle per la corsa al Colle. Imposimato era già entrato nel lotto dei dieci scelti alle scorse “Quirinarie”, ottenendo 2.476 e finendo dietro alla Gabanelli e Gino Strada, che avevano rinunciato alla candidatura, a Stefano Rodotà, che invece l’accettò e Gustavo Zagrebelsky. Quinto allora, ma le dure critiche espresse verso il M5S da Rodotà e Zagrebelsky potrebbero lasciargli campo libero alle prossime consultazioni online, ammesso che Grillo gli perdoni l’essersi schierato contro l’alleanza europea con lo Ukip di Nigel Farage.

Magari, però, il problema con il nome di Imposimato travalica la questione dell’Ukip. Come dimenticare, infatti, che nel luglio 2013 l’ex magistrato pubblicizzava con molta enfasi un libro che prometteva grandiose rivelazioni sul caso di Aldo Moro?
ferdinando imposimato moro
E vi ricordate come è finita la storia?

Altro che rivelazioni inedite ed esclusive in grado di far luce sul caso Moro. Dietro le principali novità del libro «I 55 giorni che hanno cambiato l’Italia» di Ferdinando Imposimato si nasconde una fonte che per la procura di Roma è un impostore. Di più un calunniatore. Si tratta dell’ex brigadiere della Guardia di finanza in pensione Giovanni Ladu, 57 anni, cagliaritano di origini ma residente da tempo a Novara, che con l’autore del libro si è spacciato per un ufficiale di Gladio con nome da battaglia Oscar Puddu.
L’inchiesta a cura del pm Luca Palamara rivela che dietro le email ricevute da Imposimato – che da giudice istruttore si occupò del sequestro Moro – a firma Oscar Puddu c’è in realtà Ladu. Il quale già nel 2008 contattò Imposimato, dopo aver letto il suo libro sempre su Moro «Doveva morire», e gli consegnò un memoria dattiloscritta su particolari relativi al sequestro dell’ex presidente della Democrazia cristiana. Ladu all’epoca consegnò lo stesso documento anche alla Procura di Roma. Vennero aperte delle indagini ma il caso fu poi archiviato. Oggi invece Ladu – che sotto le mentite spoglie di Puddu, ha ripetuto, arricchendoli, i vecchi racconti – viene indagato per calunnia, avendo appunto infangato molte persone. Si legge infatti nel decreto di perquisizione che Puddu-Ladu «incolpava, pur sapendoli innocenti, i vertici istituzionali e militari, nonché le autorità di polizia giudiziaria dell’epoca, di essere stati a conoscenza del luogo nel quale l’onorevole Aldo Moro era tenuto ostaggio della Brigate Rosse».

Come presidente della Repubblica, magari, servirebbe qualcuno più accorto.

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