Fassina e Civati a scuola di sinistra vera (da Syriza)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-01-12

«Ci fosse anche Gianni Cuperlo potremmo anche fondare un nuovo Pd in esilio»

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Di certo l’ironia a Stefano Fassina e Giuseppe Civati non manca, visto che dicono che se ci fosse anche Cuperlo nel loro viaggio in Grecia potrebbero fondare un Pd in esilio. Più in generale, Andrea Nicastro sul Corriere della Sera racconta del viaggio dei due dissidenti PD in Grecia alla scoperta di Syriza, “sinistra vera”, con ben più di un pizzico d’umorismo:

Sono come al primo giorno di un nuovo corso che promette di insegnare cose meravigliose. Invece di Platone hanno trovato il giovane Tsipras. Civati è venuto a sue spese con la compagna. Anche Fassina attinge al portafogli personale,ma in compagnia di «uno degli ultimi funzionari di partito viventi, praticamente un dinosauro» (così come si definisce l’interessato). Pure «l’esemplare in via di estinzione» è in ferie. Sarà la passione, l’aria dolce di Atene, il profumo di souvlakio che qui discutere di politica attorno ad una bella cena costa meno di 10 euro a testa, fatto sta che la maggior parte degli incontri assume una venatura nostalgica. Non è maibello stare in panchina a guardaregli altri vincere, anche quando sono degli amici. La rete di accoglienza è fatta dapochi elementi scelti. Un ex candidato nelle liste di Tsipras in Italia, un’ex giovane comunista esiliata a Roma ai tempi dei colonnelli, simpatizzanti di origini disparate. Compare ancheStathis, fratello del rivoluzionarioPanagulis, amore diOriana Fallaci e ispiratore delsuo «Un uomo». Pare un viaggio nel tempo: passato e futuro.

fassina civati
Il lavoro che i due si propongono appare titanico:

Capire come Syriza sia riuscito in tre anni a passare dal 2-3% a proiezioni che lo danno primo partito con il 30 per cento. La scalata greca è avvenuta per di più senza rinnegare l’ispirazione marxista del movimento. Ai due Pd in trasferta potrebbe forse bastare un innesto di egalitarismo e una spintarella keynesiana. Civati sembra preoccuparsi soprattutto di carpire il segreto del radicamento sociale di Syriza attraverso le associazioni di assistenza promosse dal partito. Mense sociali, ambulatori gratuiti, il vecchio sano lavoro di base che nel Pd «made in Renzi» è dato per «desaparecido». «Movimento sociale e politico crescono insieme — dice Pippo—. E crescita dovrebbe coincidere con uguaglianza». Fassina,da buon economista, è concentrato sui numeri. Guarda alla gravità della crisi sociale greca e alla disperazione che ne è nata. «In Italia, fortunatamente, non siamo arrivati a tanto». Tra un piatto di tzatziki e un dibattito, il gioco degli specchi tra Grecia e Italia regalari flessi a volontà. Un tempo era la sinistra ateniese a scappare da noi, domani chissà? Allora la sinistra italiana era la più forte d’Europa, il 26 gennaio potrebbe essere la greca.

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