Fabrizio Pozzobon: la storia dell'ex consigliere leghista andato a combattere in Siria

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-11-14

Per tutti i giornali che hanno raccontato la vicenda dell’ex consigliere della Lega Nord di Castelfranco Veneto Pozzobon sarebbe in Siria a combattere per l’ISIS. Ma nessuno ne ha le prove, e no, l’analisi dei “mi piace” su Facebook non basta

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Che fine ha fatto Fabrizio Pozzobon? Sono in molti a chiederselo dopo l’uscita di un articolo di Treviso Today che ha rivelato che l’uomo potrebbe essere in Siria, addirittura a combattere tra le fila dell’ISIS. A rendere più interessante la vicenda c’è il fatto che Pozzobon, 51 anni da Castelfranco di professione idraulico, è un ex consigliere comunale della Lega Nord. Nel dicembre 2016 Pozzobon ha lasciato la famiglia ed è partito per la Turchia. Dopo aver mantenuto i contatti per qualche tempo tramite WhatsApp sarebbe scomparso nel nulla e la famiglia ha così deciso di denunciarne la scomparsa.

Che fine ha fatto Fabrizio Pozzobon?

Non è chiaro se Pozzobon sia ancora in Turchia, dove è arrivato con un volo diretto a Istanbul, o se sia riuscito ad andare in Siria. Non era la prima volta che si recava in Turchia, quindi nessuno ha sospettato di nulla fino a che i contatti si sono interrotti. L’unico indizio è una foto inviata, sempre tramite WhatsApp, ad un amico. Un selfie che lo ritrae sullo sfondo di una città in rovina, distrutta dai bombardamenti. Il Corriere del Veneto fa sapere che sul caso del consigliere leghista scomparso stanno indagato i Carabinieri del Ros.
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Da qui il sospetto che su Pozzobon siano iniziate delle indagini su eventuali legami con il terrorismo e che l’uomo possa essere diventato un foreign fighter. La situazione però è poco chiara. Perché se è vero che il Raggruppamento Operativo Speciale non si occupa di casi di persone scomparse ma di criminalità organizzata e di terrorismo non ci sono conferme ufficiali sullo stato delle indagini riguardo la scomparsa di Pozzobon. In molti sospettano che Pozzobon si sia unito all’ISIS, ma dimenticano però che nella zona sono attive diverse fazioni e che gli uomini del Califfato non sono gli unici jihadisti che combattono in Siria. Senza contare che – per la storia politica di Pozzobon – è anche possibile che si sia unito alle forze filogovernative o a quelle che lottano contro Assad. In tutti i casi potrebbe essere indagato di terrorismo, perché per la legge sarebbe considerato in ogni caso un terrorista.

Cosa c’è di vero nella storia di Fabrizio Pozzobon combattente dell’ISIS

Molti giornali si sono concentrati sull’analisi del profilo Facebook che si ritiene essere di Pozzobon (però i profili sono più di uno). È stata data molta importanza al fatto che come immagine di copertina ci fosse la foto di una donna con il velo, ma non è dato di sapere se si fosse convertito all’Islam. Qualcuno ha addirittura parlato di una relazione clandestina “con una donna dell’Est”. e c’è chi dice che dei like messi da Pozzobon sottolineando come tra i “mi piace” ci fossero quelli alle pagine dedicate a Jihadi John o ad agenzie di stampa siriane.

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Jahbhat Fateh al Sham è il nuovo nome Fronte Al Nusra, un gruppo jihadista precedentemente legato ad Al Qaeda

Ma la situazione non è così semplice perché ad esempio ci sono anche “mi piace” a pagine che inneggiano alla rivoluzione siriana del 2011 (che non è avvenuta sulla spinta dell’ISIS) o alla pagina del Council of Free Aleppo Governatorate (per altro non più attiva dal 2015) che invece è legata alla fazione militare dei ribelli del Free Sirian Army. Insomma per quanto possa essere ironico che un leghista sia andato a combattere con l’ISIS non ci sono elementi per affermarlo con sicurezza e i like non sono molto utili per incriminare qualcuno.
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Treviso Today ha anche scritto che “una delle prove della sua presunta vicinanza al terrorismo islamico sarebbe in alcune foto pubblicate sul suo profilo Facebook in cui compare, bardato completamente di nero dopo una corsa in bicicletta, di fronte ad una chiesa“. La foto però è stata caricata (su un terzo profilo) nel maggio 2015 e dal momento che Pozzobon era appassionato di ciclismo non si può certo sostenere che indossare un passamontagna e una giacca sportiva sia una foto “pro isis”. Più in generale quello che secondo tutti è il profilo Facebook di Pozzobon fornisce davvero pochissime informazioni utili a stabilire quale sia la posizione di Pozzobon. Sicuramente si evince un certo interesse per le questioni siriane (e irachene). Un interesse del quale molti conoscenti e compagni di partito probabilmente non sospettavano. Un interesse che in un’altra situazione la Lega Nord avrebbe giudicato senza dubbio “inquietante”. Su Pozzobon però la Lega tace e sembra aver scoperto la prudenza.
 

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