Emma Watson per HeForShe: il femminismo per davvero

di Chiara Lalli

Pubblicato il 2014-09-22

Attrice e «Goodwill Ambassador for UN Women», Emma Watson sostiene la campagna HeForShe per l’uguaglianza di genere

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Il femminismo significa credere che gli uomini e le donne siano uguali nei diritti e nelle opportunità. Significa credere nell’uguaglianza politica, economica e sociale dei sessi. È cominciato così il discorso di Emma Watson a sostegno dell’uguaglianza di genere e della campagna HeForShe, ovvero gli uomini per la parità di genere (qui la traduzione a cura di The Emma Watson Archive), perché la parità di genere – ha ribadito Watson – «è anche un problema vostro». La parità di genere è un problema di tutti.

Emma Watson per HeForShe
«If not me, who? If not now, when?»

 
Emma Watson per HeForShe
La mappa di HeForShe

L’UGUAGLIANZA NON È SOLO UN AFFARE DI DONNE
È anche uno dei principi della campagna HeForShe: come può riguardare solo alcune persone visto che è una questione di diritti umani fondamentali? L’uguaglianza e la discriminazione non possono rimanere come un dominio limitato a chi ne è direttamente colpito. Tutti dovrebbero essere coinvolti nelle sforzo di opporsi alla uguaglianza di genere. «Vogliamo porre fine alla disuguaglianza di genere – e per far questo abbiamo bisogno della partecipazione di tutti», ha aggiunto Watson nel suo discorso. La disuguaglianza sta anche nella differenza di salario o di considerazione rispetto alla capacità di prendersi responsabilità o incarichi. Per non parlare della violazione ancora più grave di diritti fondamentali quali la scelta, la salute, la stessa vita. Anche nei paesi più avanzati rimangono profonde tracce di disuguaglianza. Nessuna nazione è stata finora in grado di eliminare fino in fondo la disparità di genere.
 
A SOSTEGNO DI HEFORSHE
Tra i sostenitori di HeForShe ci sono Kiefer Sutherland («“‪‪‪My name is Kiefer Sutherland. I am a ‪#HeForShe.” – ‪@RealKiefer Make your commitment at ‪http://HeForShe.org»), Nigel Barker («Thanks for your AMAZING support! “‪@NigelBarker: .‪@JujuChangABC ‪@GirlUp ‪@UN_Women Get Up Stand Up Man Up! ‪#heforshe”») e Douglas Booth («Love the picture! “‪@DouglasBooth: I am a passionate supporter of gender equality. ‪@EmWatson ‪@UN_Women ‪pic.twitter.com/tv58U6SCiM”»). Qui altre foto a sostegno di HeForShe. Watson ha anche detto che la difesa e il sostegno dei diritti delle donne sono spesso diventati sinonimo di odio nei confronti degli uomini e che questa identificazione deve finire. Identificazione, dovremmo aggiungere, che è il risultato di un malinteso o di malafede e che non ha alcun senso: come può la difesa dell’uguaglianza passare per un’altra discriminazione?
Kiefer Sutherland
 
FIRMATE!
«Se volete farmi felice fatevi una foto mentre firmate o mandatemi una foto con le ragioni per sostenere l’uguaglianza di genere» ha scritto Watson ieri sera sul suo profilo Twitter.
Se la parola «femminismo» vi suscita reazioni di antipatia o vi evoca un sapore di stantio, potreste scegliere parole come «libertà» e «uguaglianza». Come ha ricordato Watson nel suo discorso, non è tanto la parola «femminismo» a essere importante, ma quello che c’è dietro. Dalla sua posizione privilegiata – Watson ha avuto genitori che non l’hanno amata meno perché donna, scuole che non l’hanno trattata peggio dei suoi compagni maschi e mentori che non l’hanno valutata meno per il suo genere sessuale – ha ribadito che un battaglia del genere non può essere portata avanti solo dalla metà del mondo. Deve riguardare tutti.

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