Elio: «Le Storie Tese finiscono qui»

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-10-18

Stefano Belisari annuncia lo scioglimento del gruppo. E nella risposta all’ultima domanda spiega i motivi

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Un ultimo tour, poi basta. Elio annuncia lo scioglimento di Elio e Le Storie Tese, il supergruppo che ha rivoltato la musica italiana, con l’annuncio di un ultimo concerto prima dell’addio a febbraio: «Vogliamo i fuochi d’artificio per una serata che sarà una cavalcata alla Renato Zero, o Vasco Rossi: tre ore con tutte le nostre canzoni, e gli amici che ci hanno accompagnato». Nell’intervista che ha rilasciato oggi al Messaggero Stefano Belisari ne ha spiegato i motivi:

Siamo appena reduci da un anno di saluti da parte dei Pooh. Che, però, dividendosi si sono moltiplicati: ognuno di loro ora prepara concerti e tour. Non è che farete lo stesso?
«Ma noi siamo grandi allievi dei Pooh. Ci piacerebbe fare un lungo tour d’addio che dura come il loro o come quello dei Deep Purple. Solo che a Roma lo abbiamo già fatto quest’estate e non ci si è filato nessuno».
Il guaio è che è molto difficile prendervi sul serio.
«Proprio così, è il nostro limite. Ma, in questo caso, è la pura verità. Non è come l’altra volta»
Quale?
«Nel 1988, ancora prima di diventare famosi facemmo un concerto d’addio, dopo solo sette anni di attività. Ma, in quel caso, si trattava dichiaratamente di un falso».
È anche difficile immaginare che una band decida di sciogliersi quando le cose vanno a gonfie vele: Elio e le Storie Tese non hanno mai avuto tanta visibilità come negli ultimi tempi.
«È vero siamo in forma, lo ammetto. Ma quello è il bello: chiudere alla grandissima. Non è da tutti».


Sui motivi, la prima parte dell’ultima risposta spiega tutto:

Il primo a gettare la spugna è stato Rocco Tanica.
«Ma Rocco ha continuato a starci vicino, anche senza suonare, Ci ha detto che andare sul palco gli genera ansia».
Però Rocco poi è andato a Sanremo. Lì, nel luogo delle ansie, non aveva ansie?
«No,perché era da solo. Dice che gli dà ansia essere in tanti».
Insomma, vi siete stufati davvero.
«Siamo gente che suona bene dal vivo in un mondo di giovani che vogliono solo youtuber, blogger, follower. Ma,soprattutto,non vogliamo finire come i Ramones. Al loro ultimo concerto provai una tristezza infinita. Non erano più loro e non voglio arrivare a quel punto».

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