Cultura e scienze

Tutto quello che uccide più di Ebola

Giovanni Drogo|

ebola vaccinazioni

Un pezzo di Frank Bruni sul New York Times ci aiuta a mettere in prospettiva la minaccia rappresentata da Ebola per i paesi occidentali. Ebola, ormai lo abbiamo imparato, è una malattia terribile e l’epidemia in corso in Africa ha già ucciso migliaia di persone. Già qualche settimana fa Vox ci faceva notare come Ebola non fosse nemmeno lontanamente la principale causa di morte in Africa:

Principali cause di morte in Africa (fonte: Vox.com)
Principali cause di morte in Africa (fonte: Vox.com)

L’articolo di Bruni non parla di Africa, parla degli Stati Uniti e del modo in cui, grazie al diffondersi del panico riguardante una possibile epidemia di febbre emorragica altre malattie molto più mortali in occidente di Ebola siano passate in secondo piano. Il punto naturalmente non è minimizzare il pericolo rappresentato da Ebola quanto quello di non cedere alla diffusa tendenza di farsi prendere dal panico in modo immotivato. Ad oggi l’epidemia di Ebola ha ucciso un solo paziente negli Stati Uniti e due delle infermiere che hanno curato il primo paziente sono state contagiate a quanto pare perché la struttura sanitaria influenza - 1

Come si può vedere nel 2011 ci sono stati 10.976 decessi dovuti a malattie infettive (tra le quali AIDS e TBC) e 175362 decessi a causa di tumore:
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Fermo restando quindi che Ebola non è una malattia da sottovalutare le emergenze sanitare italiane al momento sono ben altre. Per quanto riguarda le vaccinazioni in età pediatrica, osservando i dati forniti da Epicentro, possiamo osservare come la copertura vaccinale abbia una percentuale decisamente più elevata di quella riportata dall’articolo dell’Hollywood Reporter.
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(Fonte: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_811_listaFile_itemName_17_file.pdf)

Non c’è però da stare molto allegri, come riferisce in una nota il Ministero:

Dai dati emerge una preoccupante una flessione delle coperture medie nazionali per quasi tutte le vaccinazioni, con valori che raggiungono il livello più basso degli ultimi 10 anni.

Una spiegazione parziale del fenomeno sembra darla un recente articolo a cura di due medici dell’Ulss 20 di Verona (Massimo Valsecchi e Giambattista Zivelonghi) mostra che la diminuzione della copertura vaccinale per il Morbillo sembra dovuta essere alla scelta dei genitori di ritardare di qualche tempo la vaccinazione e non ad un abbandono definitivo del sistema di immunizzazione fornito dai vaccini.