Dove vanno gli italiani che emigrano

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-07-19

Come funzionano gli spostamenti degli italiani negli ultimi dieci anni e cosa è cambiato

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“La geografia dei nuovi lavori. Chi va, chi torna, chi viene” è il saggio di Camilla Gaiaschi pubblicato in ebook nei Quaderni della Fondazione Feltrinelli che oggi Dario Di Vico illustra sul Corriere della Sera. Il progetto è partito dal blog Nuvola del lavoro (nuvola.corriere.it) e si concentra su un tema di grande attualità perché la mobilità del lavoro è in clamorosa accelerazione:

Le conclusioni a cui arriva Gaiaschi possono essere sintetizzate così: a) si impenna il numero degli italiani che espatriano e Londra è la metà più attrattiva; b) cala la quantità di stranieri che arrivano da noi e l’Italia è stazione di transito; c) all’interno del Paese aumenta la propensione a cambiare città, ma non sono le grandi industrie a fare da calamita bensì i territori a vocazione innovativa.

Nella prima infografica, che tratta le destinazioni degli italiani che emigrano, vediamo che il paese verso cui si indirizza il maggior numero di connazionali è la Gran Bretagna, seguito da Germania e Svizzera.

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Le prime dieci destinazioni degli italiani che emigrano (Corriere della Sera, 19 luglio 2015)

Il secondo grafico invece mostra l’andamento dell’emigrazione dal 1995 al 2013, anno in cui si è raggiunto il picco dei movimenti verso l’estero con più di 80mila italiani immigrati.
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L’andamento dell’emigrazione dal 1995 al 2013 (Corriere della Sera, 19 luglio 2015)

La terza infografica invece ci racconta come funzionano le migrazioni interne: a differenza degli anni precedenti, gli spostamenti si hanno verso regioni con più startup e lavori più innovativi, rispetto a quelle più industrializzate come potevano essere il Piemonte e la Lombardia.
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La mobilità interna (Corriere della Sera, 19 luglio 2015)

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