Da Genova a Roma, pioggia di svastiche sul 25 aprile

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-24

Nel capoluogo ligure le bandiere dell’Anpi sono state imbrattate di simboli nazisti, ma è solo l’ultimo episodio in ordine di tempo di un’onda nera (e impunita) che cala, anche quest’anno sulla festa della Liberazione

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Pioggia di svastiche sul 25 aprile. A denunciarlo sono i volontari dell’Anpi di Genova, che hanno denunciato lo sfregio nella Città Medaglia d’oro al valor militare per la Resistenza. Ma è solo la punta dell’iceberg di una lunga serie di attacchi simbolici alla Festa della Liberazione, che si celebra domani. Quest’anno, come riporta Paolo Berizzi de “la Repubblica”, i nostalgici del nazifascismo hanno giocato d’anticipo:

“Le svastiche hanno iniziato a spuntare già da giorni. Le prime, due settimane fa. Svastiche per sfregiare la storia e per marchiare d’infamia il 25 aprile e la sua vigilia. Svastiche come provocazione vandalica ma anche come segno del fanatismo ideologico: una strategia liquida asimmetrica per veicolare “messaggi”, per fare proseliti e attirare nuovi militanti. Svastiche, croci celtiche, scritte razziste che, da due anni con intensità sempre maggiore, come fosse una moda, compaiono su muri e lapidi. O a ricoprire manifesti e a imbrattare bandiere.”

Da Genova a Ferrara, da Roma a Gallarate, a Genzano, la scure dell’ultradesta cala sul 25 aprile. E, come spesso capita, la mano che ha disegnato l’orrore resta anonima, nella vigliaccheria di chi non ha nemmeno il coraggio di assumersi le proprie azioni e folle rivendicazioni.

Svastiche spray a Genova: la denuncia dell’Anpi

“Il caso più recente – racconta sempre Berizzi – è accaduto l’altra notte a Genova, quartiere Sampierdarena: le bandiere dell’Anpi preparate per il 25 aprile al circolo di via Rolando sono state imbrattate con svastiche scritte a spray. A scoprirle alcuni volantari dell’Anpi che hanno denunciato l’episodio definendolo uno sfregio a Genova, Città Medaglia d’oro al valor militare per la Resistenza. ‘Abbiamo già sostituito le bandierine imbrattate con le svastiche ma chiedo che, una volta identificati gli autori del gesto, siano applicate le leggi Scelba e Mancino, che puniscono con rigore questi atti’, dice il presidente di Anpi Liguria, Massimo Bisca. Chi ha messo a segno il blitz – indaga la Digos – ha lasciato “segni” anche su manifesti che ricordano la Liberazione affissi sulle vetrine di alcuni negozi in via Rolando. Un fatto simile in città era già accaduto a Campo Ligure, e lì l’Anpi ha portato una sua rappresentanza per ricordare don Andrea Gallo e il fratello Dino, capo partigiano. ‘Portiamo insieme ai sindaci di tutta la vallata un mazzo di fiori sulla tomba di Don Gallo’, aggiunge Bisca.”

Il precedente a Roma

Un episodio simile è capitato a Roma, il 13 aprile scorso, quando i volontari del quartiere Monti Tiburtini hanno scoperto svastiche e atti vandalici al parco “Andrea Campagna”, nella sede della Rete Civica Cittadinanza Attiva. Ma non finisce qui, come spiega Berizzi. “Il giorno dopo la triste “sorpresa” è spuntata a Genzano: la porta d’ingresso della sede locale del Pd in via Garibaldi è stata danneggiata con croci celtiche e svastiche. Condanne anche da parte del centrodestra locale, che ha parlato di “azioni barbare e incresciose”.

L’onda nera nella Ferrara amministrata dalla Lega

Infine Ferrara, dove “da alcuni mesi sui muri della città appaiono svastiche e altri simboli che richiamano a manifestazioni d’odio. L’ultimo caso, tre giorni fa: sul muro di cinta dell’ex caserma Pozzuolo del Friuli, in via Scandiana, è apparsa una vistosa svastica dipinta con la bomboletta spray. Dice il consigliere comunale del Pd Mauro Vignolo: “Ci risiamo. L’identità è un valore costruito nel tempo, e lo abbiamo fatto insieme. Non è un dono naturale, non arriva dall’alto. È un dono sociale, che si conquista, è come gli altri ti vedono. L’identità di tutti noi ferraresi si allontana tantissimo da questa immagine”.

Ma gli episodi non si contano più. Non esattamente un bel modo per avvicinarsi a una festa che dovrebbe riunire tutti gli italiani nella celebrazione della resistenza, della libertà dal giogo nazifascista, della democrazia. Macchiata ancora una volta da un’onda nera e impunita senza volto, ma il cui nome e le cui radici sono noti a tutti. Manca solo il coraggio di intervenire.

 

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