Fact checking
Cristina Grancio e il M5S spaccato sullo Stadio della Roma
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2017-06-11
Ecco a voi i consiglieri e gli attivisti dissidenti sull’opera di Tor di Valle: «Lo stadio sta facendo perdere la faccia al MoVimento. Si ha paura di dire no!». Intanto la consigliera cacciata torna all’attacco. Con argomenti…
Lo Stadio della Roma continua a fare vittime. Lunedì la delibera approvata dalla Giunta Raggi andrà in Aula Giulio Cesare e a quanto pare la dissidenza tra i consiglieri non è limitata alla sola Cristina Grancio, sospesa venerdì dopo il suo abbandono della commissione. Scrive il Messaggero infatti che anche altre elette M5S sono contrarie: Gemma Guerrini, Alisa Mariani e Monica Montella.
Cristina Grancio e il M5S spaccato sullo Stadio della Roma
Difficilmente il M5S userà con loro la mannaia utilizzata con la Grancio, se non altro perché altre tre sospensioni potrebbero cominciare a mettere in difficoltà la maggioranza in Campidoglio. La sensazione è che la Grancio sia stata sanzionata in omaggio al motto “Colpirne uno per educarne cento“, proprio per evitare altre defezioni e spiritosaggini riguardo un dossier su cui la maggioranza grillina e la giunta si giocano la faccia. L’altroieri intanto su Facebook è comparso una pagina dal titolo “Attiviste/i solidali con Cristina Grancio”, con l’intenzione di raccogliere l’adesione del dissenso interno al M5S romano: solo una cinquantina di persone, tra cui alcuni giornalisti, si sono iscritte alla pagina… Nel gruppo della libera urbanistica, animato da Francesco Sanvitto, da tempo voce contraria allo stadio della Roma a Tor di Valle, c’è più movimento:
Repubblica Roma sintetizza così oggi gli argomenti del tavolo urbanistica:
Secondo Francesco Sanvitto, architetto e animatore del “tavolo” (un 5 Stelle doc: in un locale di sua proprietà Virginia Raggi stabilì un anno fa il suo quartier generale pre-elettorale), «la delibera stabilisce che il proponente può utilizzare i soldi pubblici degli oneri dovuti per la Bucalossi (dal nome della legge che istituisce una serie di oneri concessori, ndr) non solo per realizzare le opere di urbanizzazione a scomputo ma anche per comprare le aree di proprietà degli Armellini su cui sorgeranno le opere di viabilità e che invece avrebbe dovuto cedere gratuitamente all’amministrazione».
Soldi pubblici usati dal privato per “espropriare” dei terreni: starebbe qui il danno erariale evidenziato da Sanvitto. Per l’architetto 5 Stelle, poi, c’è un altro problema legato al valore del metro cubo che sarebbe stato sottostimato, favorendo così il proponente. A queste criticità si sommano poi le altre, quelle legate alle opere pubbliche che hanno subito un taglio di 150 milioni di euro. L’effetto sulla viabilità potrebbe essere dirompente.
Tra i “like” allo status si può ammirare quello di Francesca Benevento, consigliera municipale già in contrasto con la maggioranza grillina al XII Municipio. Tra i commenti della pagina di Grancio invece si possono notare alcuni nomi dell’attivismo romano, come Barbara Guidi Spinelli e Massimiliano Morosini, già portavoce del disciolto VIII Municipio e compilatore di buffe liste di proscrizione di dissenzienti M5S.
La caccia al dissidente
E mentre dal Campidoglio assicurano che in Aula non ci saranno voti contrari – al massimo potrebbero spuntare assenze tecniche – Il Messaggero fa sapere che la caccia al dissidente è partita:
I componenti dello staff del Campidoglio vagliano tutti i profili Facebook dei consiglieri. A microfoni spenti dalla maggioranza fanno notare che «se l’è cercata» perché «voleva fare la paladina della base, ma la linea era un’altra». E in rete i grillini stadisti fanno circolare un volantino del 2007,quando la Grancio si era candidata all’Assemblea costituente del Pd, a sostegno di Veltroni. L’accusa è di essere «una del Pd». Anche se due assessori della giunta Raggi (Bergamo e Mazzillo), hanno trascorsi simili.
L’immagine che circola in rete è questa (il nome di Grancio è il penultimo della seconda lista) anche se a neXt Quotidiano non risulta che a farla circolare siano i grillini stadisti. Anzi. In ogni caso, posto che la Cristina Grancio citata nel volantino sia la stessa che è stata eletta all’Assemblea Capitolina, non si capisce quale sia il problema per la consigliera alla luce del passato di assessori e vicesindaci oggi nella giunta Raggi.
Gli argomenti di Cristina Grancio
Ad onor del vero bisogna segnalare che sulla pagina della consigliera i commenti che appoggiano la sua linea contro quella della giunta sono comunque in minoranza: la maggioranza invece le chiede di andarsene “nel gruppo misto” (un classico) e di non “rompere le scatole” su un dossier sul quale si è già deciso. Lei intanto non si arrende: ieri sera ha pubblicato un’altra nota polemica in cui attacca i probiviri e contesta la sanzione.
Il mio sarà forse uno sfogo, ma purtroppo i fatti sono veri! Ieri, ore 12.30 circa, decido di non votare in commissione urbanistica per esprimere dubbi di legittimità su importanti passaggi nel progetto Stadio.
Due ore dopo ricevo per mail dal Collegio dei Probiviri la sospensione cautelare dal Movimento 5 Stelle.
E sapete come si concludono le motivazioni ( voglio ricordare che tutte le accuse sono espresse contro di me con il condizionale, ossia la codifica una cosa non sicura, un fatto supposto). Sapete come?
Alla fine, i probiviri scrivono di “potenziali ricadute mediatiche della sua ( cioè la mia) condotta”
Neppure un’ora dopo il mio NON VOTO!
Ma ci vuole più tempo ad avere una pizza quattro stagioni sotto casa, che un procedimento disciplinare nel M5S a Roma.
E sempre ad onor del vero bisogna segnalare che la Grancio ha parlato di “quesiti sullo stadio” e di “dissenso motivato” senza mai spiegare quali sono queste famose obiezioni tecniche che ha sollevato in commissione. L’unica cosa che ha detto è che i tempi di approvazione sono “troppo stretti” e che c’è bisogno di più tempo. La consigliera non sembra aver compreso che la velocità di esecuzione dipende da dettagli “tecnici”: il M5S ha l’obbligo di licenziare il progetto riveduto e corretto entro il 15 giugno per avere una chance (minima) di tenere in vita la Conferenza dei Servizi aperta dalla Regione all’epoca della prima trattativa e non farne aprire un’altra. D’altro canto sono ormai tre anni che si discute sui dettagli tecnici di un progetto che ormai gli uffici capitolini dovrebbero conoscere a memoria.