Gli espertoni che si vantano di aver scoperto “il grande imbroglio del XXI secolo” smontando un tampone rapido
Una pagina Facebook ha pubblicato l’immagine dell’interno del dispositivo dove va inserito il campione naso-faringeo e la soluzione con il reagente

Passano la vita a chiedersi “ma cosa c’è dentro?”, parlando dei vaccini. Non potendo decomporre il liquido dei prodotti immunizzanti, però, si dedicano ad attività di smonta e rimonta tamponi, manco fossero stati prodotti da Ikea. E scoprono un qualcosa di incredibile: apparentemente nulla. Perché l’ultima moda dei negazionisti, in tutte le salse, è quella di voler scoprire cosa c’è dentro un tampone rapido. E, ovviamente, sono riusciti a creare un complotto anche su quello. Forse pensavano che all’interno ci fossero tanti piccoli medici e virologi intenti a processare le sostanze organiche.
Cosa c’è dentro un tampone rapido? L’assurdo complotto sui social
“Il grande imbroglio del XXI”. Qualcuno potrebbe pensare a un post ironico per trollare gli anti-vaccinisti e i negazioni della prima ora, ma la pagina Facebook in questione – che ha oltre 42.500 follower è ricca di complotti e di bufale già smentite. Ma il post in cui si mostra cosa c’è dentro un tampone rapido svetta rispetto a tutte le altre imbarazzanti non verità pubblicate nel corso degli ultimi mesi. Perché è normale trovare all’interno del dispositivo che fa parte del kit solamente quel lembo di tessuto – una strip cromatografica, qui la spiegazione del funzionamento dei test – che restituisce le “linee” che indicano l’eventuale contagio.
Perché non c’è un chip, non c’è neanche un piccolo villaggio di elfi pronti a campionare e sequenziare il virus. A individuare l’eventuale presenza dell’infezione è la risultanza tra il campione nasale (o naso-faringeo, dipende dal prodotto) e il liquido che contiene il reagente. Ed è sempre stato così, anche per i test utilizzati per individuare eventuali altre infezioni da altri virus che non hanno nulla a che vedere con il Sars-CoV-2.
E i commenti a questa ennesima ipotesi di complotto paradossale rendono giustizia alle amenità cospirazioniste inserite in quella foto e in quel post: “Io capisco che molti di voi si aspettassero un mini laboratorio con dei piccoli gnomi-ricercatori intenti a far bollire provette e fiale alla ricerca del virus”; “Se aprissero la testa della maggior parte di quelli che gridano al complotto, all’interno probabilmente troverebbero la stessa cosa : il nulla, il vuoto cosmico”; “Posso capirti, pensa che delusione quando da bambino ho aperto la mia prima barretta di cioccolato e non ci ho trovato dentro gli umpa lumpa…queste sono cose che ti segnano a vita”.