Attualità
Gli espertoni che si vantano di aver scoperto “il grande imbroglio del XXI secolo” smontando un tampone rapido
neXtQuotidiano 19/01/2022
Una pagina Facebook ha pubblicato l’immagine dell’interno del dispositivo dove va inserito il campione naso-faringeo e la soluzione con il reagente
Passano la vita a chiedersi “ma cosa c’è dentro?”, parlando dei vaccini. Non potendo decomporre il liquido dei prodotti immunizzanti, però, si dedicano ad attività di smonta e rimonta tamponi, manco fossero stati prodotti da Ikea. E scoprono un qualcosa di incredibile: apparentemente nulla. Perché l’ultima moda dei negazionisti, in tutte le salse, è quella di voler scoprire cosa c’è dentro un tampone rapido. E, ovviamente, sono riusciti a creare un complotto anche su quello. Forse pensavano che all’interno ci fossero tanti piccoli medici e virologi intenti a processare le sostanze organiche.
Cosa c’è dentro un tampone rapido? L’assurdo complotto sui social
“Il grande imbroglio del XXI”. Qualcuno potrebbe pensare a un post ironico per trollare gli anti-vaccinisti e i negazioni della prima ora, ma la pagina Facebook in questione – che ha oltre 42.500 follower è ricca di complotti e di bufale già smentite. Ma il post in cui si mostra cosa c’è dentro un tampone rapido svetta rispetto a tutte le altre imbarazzanti non verità pubblicate nel corso degli ultimi mesi. Perché è normale trovare all’interno del dispositivo che fa parte del kit solamente quel lembo di tessuto – una strip cromatografica, qui la spiegazione del funzionamento dei test – che restituisce le “linee” che indicano l’eventuale contagio.
Perché non c’è un chip, non c’è neanche un piccolo villaggio di elfi pronti a campionare e sequenziare il virus. A individuare l’eventuale presenza dell’infezione è la risultanza tra il campione nasale (o naso-faringeo, dipende dal prodotto) e il liquido che contiene il reagente. Ed è sempre stato così, anche per i test utilizzati per individuare eventuali altre infezioni da altri virus che non hanno nulla a che vedere con il Sars-CoV-2.
E i commenti a questa ennesima ipotesi di complotto paradossale rendono giustizia alle amenità cospirazioniste inserite in quella foto e in quel post: “Io capisco che molti di voi si aspettassero un mini laboratorio con dei piccoli gnomi-ricercatori intenti a far bollire provette e fiale alla ricerca del virus”; “Se aprissero la testa della maggior parte di quelli che gridano al complotto, all’interno probabilmente troverebbero la stessa cosa : il nulla, il vuoto cosmico”; “Posso capirti, pensa che delusione quando da bambino ho aperto la mia prima barretta di cioccolato e non ci ho trovato dentro gli umpa lumpa…queste sono cose che ti segnano a vita”.