Copasir: così Salvini mette Volpi a guardia del pollaio Russiagate

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-10-09

La Lega conquista la Presidenza del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica e si assicura un posto in prima fila per inchiodare Giuseppe Conte sugli aiuti promessi a Trump per levarsi di torno il Russiagate

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Il deputato leghista Raffaele Volpi, già sottosegretario alla Difesa nel governo Conte 1, è il nuovo presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir). Volpi, a quanto si apprende, sarebbe stato eletto con sei voti durante la seduta di oggi che era al completo. La presidenza dell’organo bicamerale (composto da 5 senatori e 5 deputati) che ha il compito di esercitare il controllo sul Sistema di informazione per la sicurezza è di norma affidata ad un esponente dell’opposizione.

Il primo compito del Copasir? “Interrogare” Conte sul Russiagate di Trump

Dopo la nomina dell’ex presidente Guerini a ministro della Difesa e il cambio di assetto della maggioranza che sostiene il governo il posto era divenuto vacante. Il centrodestra si è quindi accordato per avanzare la candidatura del deputato leghista originario di Pavia che a luglio è stato nominato coordinatore regionale della Lega in Campania. Gli altri componenti del Copasir sono i senatori Adolfo Urso (Forza Italia), Paolo Arrigoni (Lega), Francesco Castiello (M5S), Claudio Fazzone (Forza Italia), Ernesto Magorno (Italia Viva) e i deputati Federica Dieni (M5S), Enrico Borghi (PD), Elio Vito (Forza Italia) e Antonio Zennaro (M5S).

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La commissione avrà il compito di “interrogare” il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul delicato caso del Russiagate. Non quello all’italiana ma quello made in USA che secondo i quotidiani americani vede l’interessamento del Presidente Donald Trump per tramite del ministro della giustizia statunitense William Barr. In particolare alcuni membri del Copasir hanno espresso l’intenzione di audire Conte per capire gli eventuali aiuti forniti alla contro-inchiesta voluta da Trump per smontare il Russiagate e trovare le prove di un complotto ordito contro di lui da CIA ed FBI. Per quanto riguarda l’Italia la pista passa per la Link University (fucina di ministri e sottosegretari pentastellati) e per il misterioso Joseph Mifsud.

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Gli intrecci tra la Link Campus, Donald Trump e Giuseppe Conte (Corriere della Sera, 3 ottobre 2019)

L’elezione di un leghista alla presidenza del Copasir per quanto scontata (la Lega è pur sempre il principale partito d’opposizione) mette nelle mani di Salvini la possibilità di fare a Conte alcune domande insidiose sul Russiagate e sulle promesse di aiuto fatte a Trump dal premier (quando per altro era al governo con la Lega). A margine della vicenda c’è il gustoso complotto che vedrebbe lo stesso Conte offrirsi a Trump in in chiave anti-Salvini in cambio della registrazione dell’incontro di Gianluca Savoini al Metropol (il “nostro” Russiagate). Ricordiamo che l’endorsement di Trump risale al G8 di Biarritz di fine agosto mentre del caso Metropol se ne parla dall’inizio dell’anno dopo le rivelazioni dell’Espresso prima e solo successivamente in seguito a quelle di Buzzfeed.

Leggi anche: La teoria del complotto sul Russiagate e Salvini “venduto” da Conte agli 007 USA

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