Fact checking

I consigli degli hameriani per curare un bambino di sette mesi malato di cancro

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-03-26

Sembra un film dell’orrore invece sono solo esperti di Nuova Medicina Germanica che dibattono con tono accademico sul perché un bambino di sette mesi si è ammalato di cancro. La conclusione? La colpa è del rapporto conflittuale tra i genitori

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In un servizio di Andrea Casadio andato in onda di recente su PiazzaPulita veniva mostrato come i genitori per la “libertà vaccinale” abbiano fatto proselitismo (e qualcuno potrebbe senza dubbio chiamarle pressioni) sulla mamma di un bambino autistico. Lo scopo era quello di convincerla ad affidarsi alle cure di un medico noto per sapere come “trattare” i disturbi autistici senza ricorrere alla cosiddetta medicina ufficiale. Non si tratta di casi isolati, è pieno di “buoni samaritani”, magari membri di qualche associazioni di mamme sconosciuti ai genitori o ai parenti dei malati, che cercano consigli online e poi accorrono ad aiutare, non richiesti, i genitori in difficoltà. Più il caso è grave maggiori sono le possibilità che qualche “anima pia” si senta investita dal sacro dovere di prestare soccorso al povero sfortunato che sta per finire nelle grinfie dei medici e di Big Pharma.

Il drammatico rapporto tra gli hameriani e i tumori pediatrici

Se da un lato è umanamente comprensibile che un paziente, o  un parente di un paziente, cerchi qualsiasi cura o “rimedio” per non perdere la speranza dall’altro ci sono due cose inaccettabili. La prima sono i medici che consigliano ai pazienti di abbandonare le terapie efficaci per seguire la strada di pratiche magiche come quella delle cinque leggi biologiche di Hamer. La seconda sono le persone che si intromettono nel dolore altrui portando i preziosi consigli di guru e santoni. Esistono numerosi gruppi di “autoguarigione” o “studio” su queste medicine alternative che sono delle vere e proprie trappole mortali per i pazienti. In uno di questi gruppi una signora ha fatto una domanda molto semplice: “bambino di sette mesi con cancro al fegato. Quale può essere il conflitto? Verrà operato martedì mattina”. Segue a esplicitare lo stato d’animo “dispiaciuto” uno smiley con una faccina triste.

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Di fronte ad una domanda del genere si pensa innanzitutto al dolore che sta vivendo questa madre e di quanta sofferenza ci sia nella sua vita per spingerla a chiedere, a due giorni dall’intervento, un consiglio su un gruppo di hameriani. Persone che credono agli insegnamenti di un medico radiato dall’ordine che riteneva che il cancro (e tutte le malattie in genere) si generassero a causa di un conflitto “psichico” del paziente (interno o con altre persone). La Nuova Medicina Germanica è una truffa che non cura nulla.

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Chi conosce un po’ la storia di Ryke Geerd Hamer e dei suoi pazienti più famosi avrà senza dubbio sentito un brivido correre lungo la schiena. In Italia la legge fortunatamente prevede che il medico di un paziente minorenne possa rivolgersi al tribunale dei minori per chiedere la sospensione della potestà genitoriale per sottoporre il minore in grave pericolo a ricevere un adeguato trattamento sanitario. Gli hameriani sanno, o dovrebbero conoscere, il caso di Olivia Pilhar, una bambina austriaca affetta da un carcinoma renale rapita dai genitori che volevano farla curare da Hamer in Spagna finendo quasi per ucciderla. La bambina fu salvata e curata in tempo ma per anni i genitori – che avevano perso la patria potestà – andarono alle conferenze sulla NMG dicendo che era stata uccisa dalla chemioterapia che invece le aveva salvato la vita.

La colpa è di un conflitto tra i genitori!

La guru di turno interviene subito a fornire consigli. Al bambino diagnostica una “mancanza del boccone essenziale” e ipotizza che possa essere “risentito dei genitori”. Scopriamo così che la signora che ha chiesto aiuto – pur informatissima su molte questioni mediche riservate riguardanti la madre del bambino – non solo non è la madre o una parente: non conosce direttamente il bambino. È la più classica delle “buone samaritane” che chiede informazioni per conto di una persona che “non è presente su Facebook” e non si sa bene chi sia.

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Del resto non sa nulla della diagnosi, non conoscendo il bambino. Però sa che viene ancora allattato (particolare che tornerà utile in seguito) e che il tumore è stato scoperto da poco. La brava signora fortunatamente incontra delle difficoltà a far pervenire alla madre la diagnosi formulata da una sconosciuta su un gruppo Facebook: «la madre non risponde ai messaggi, si è chiusa in se stessa», scrive un po’ rattristata dal fatto che i suoi sforzi terapeutici possano essere compressi dal dolore di una mamma.nuova medicina germanica hamer leggi biologiche bambino cancro - 4

Altri però non si fanno pregare, e in due righe forniscono la tanto attesa risposta: il conflitto irrisolto in questo caso non può che essere “dei genitori”. Probabilmente il ragionamento è basato sul fatto che un bambino di sette mesi non può avere alcun tipo di conflittualità e quindi la malattia non può che essere un “riflesso” del mondo esterno. Ma sì, colpevolizziamo un po’ anche due poveri genitori. Tanto è gratis.

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Ma quale colpa possono aver avuto un padre e una madre? Quale responsabilità? Forse l’averlo vaccinato? Non è chiaro (anche se qualcuno lo suggerisce).

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Potrebbe essere il fatto che il bambino non viene più allattato al seno e che quindi gli è venuto a mancare il famigerato “boccone essenziale”? È per questo che un bambino così piccolo si è ammalato di tumore? In fondo i tumori dovrebbero venire a individui più adulti e psicologicamente più complessi. La questione rimane per fortuna irrisolta. La domanda della “santona” di turno esperta di Nuova Medicina Germanica rimane sospesa nell’aria e denuncia l’ignoranza di certe persone che pretendono di dare consigli terapeutici: il bambino «è nato così o è venuto dopo?».

 

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