Il confronto tra i dati COVID 2020 e 2021 a dicembre chiude la bocca a qualsiasi no-vax | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-12-22

Nonostante l’aumento dei casi, dovuto a un numero molto maggiore di tamponi effettuati, il confronto tra i dati Covid del dicembre di quest’anno e di quello del 2020 è un trionfo della scienza e dei vaccini

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Già ad occhio, il confronto tra i dati sul Covid (positivi, morti, ospedalizzati…) di un giorno a caso tra dicembre 2020 e quello di quest’anno, il 21, rappresenta una vittoria della scienza. Una vittoria dei vaccini, anche, visto che a fronte di un triplicarsi dei casi, rilevati soprattutto grazie a una più strutturata organizzazione nel tracciamento che oggi ci permette di somministrare circa dieci volte i tamponi che venivano fatti un anno fa, il numero di morti è sensibilmente più basso. Secondo i dati del Ministero della Salute, semplificati in una scheda di Cartabianca, i nuovi casi al 21 dicembre 2021 sono 30.798, contro i 10.872 dello scorso anno. Ma i morti sono 153 a fronte di 415.

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Il confronto tra i dati COVID 2020 e 2021 di dicembre

Oltre a prevenire lo sviluppo della malattia in forma severa, i vaccini hanno inciso significativamente anche sui ricoveri: oggi sono 8.381 quelli nei reparti ordinari e 1.012 nelle terapie intensive, mentre nel 2020 erano rispettivamente più alti di tre volte e di oltre due volte e mezzo. Questo è il motivo per il quale ad oggi sono pochissime le regioni in zona gialla in Italia, che comunque possono permettersi di tenere le attività aperte, mentre nessuna si trova in zona arancione o rossa. Sul finire dello scorso anno, invece, il Paese si preparava a vivere un Natale blindato. Anche il tasso di positività è calato drasticamente, dal 12,3% al 3,6%, segno dell’efficacia dei vaccini anche nel prevenire il contagio, nonostante ad oggi siano moltissime le attività che si possono svolgere mentre nel 2020 non era così.

Il dato sui no vax ricoverati nei reparti di terapia intensiva

A questi dati vanno aggiunti quelli della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso), che sui 16 ospedali individuati per monitorare la presenza di non vaccinati nei reparti di terapia intensiva, nella settimana tra il 7 e il 14 dicembre ha registrato un dato del 74%. Inoltre, dei vaccinati, quasi tutti hanno ricevuto la seconda dose da più di 4 mesi, quando l’efficacia del farmaco cala.

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