Chuck Berry: addio al padre del rock'n'roll

di Mario Neri

Pubblicato il 2017-03-19

Ha scritto diversi brani entrati nella storia del rock’n’roll. Johnny B. Goode è entrato anche nella storia del cinema grazie a Ritorno al Futuro

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Chuck Berry, padre fondatore del Rock ‘N’ Roll, autore di brani decretati dal tempo intramontabili come il grande classico ‘Johnny B. Goode’, è morto all’età di 90 anni. Lo ha comunicato la polizia di St. Charles County, in Missouri, dove il musicista viveva. La sua storia è la storia dei suoi grandi successi che infiammavano i jukebox e che hanno dato un nuovo significato alle classifiche musicali, a partire da ‘Maybellene’, del 1955, il primo singolo inciso da Chuck Berry, considerato uno dei primi brani rock in assoluto, che rimase al primo posto delle classifiche di R&B per nove settimane.

Chuck Berry: addio al padre del rock’n’roll

Chuck Berry ha lasciato un contributo indelebile per sempre nella storia della musica: con ‘Roll Over Beethoven’ per esempio, brano del 1956 che ad oggi è tra i più riconoscibili da svariate generazioni, fino al classico dei classici ‘Johnny B. Goode’ del 1958. Scrive il New York Times: “Mentre Elvis Presley era la prima pop star del rock, beniamino delle adolescenti, Chuck Berry ne era il teorico e genio concettuale, l’autore che capiva cosa i ragazzi volevano ancor prima che loro stessi lo sapessero”.  E la sua formula passava per una chitarra che affondava la sua base nel country, spiccava il volo con il blues ed echeggiava da ogni jukebox grazie a versi diretti, brevi, accessibili, diventando l’inno di una generazione di adolescenti che sarebbe durato per sempre, grazie a ‘Sweet Little Sixteen’ o ‘You Can’t Catch Me’.

Berry fu però anche un autore ‘impegnato’, pur nella sua levità, che con ‘Promised Land’, ‘Too Much Monkey Business’ e ‘Brown Eyed Handsome Man’ riusciva a lanciare allo stesso tempo un’ode e la critica all’America, pur senza mai discostarsi dallo spirito piu’ puro del Rock ‘N Roll. A consegnarlo definitivamente alla Storia ha contribuito anche Hollywood: Michael J. Fox che esegue ‘Johnny B.Goode’ in ‘Back to the Future’ del 1985, poi Quentin Tarantino in Pulp Fiction in cui Vincent Vega (John Travolta) e Mia Wallace (Uma Thurman) ballano un twist sulle note di ‘You Never Can Tell’ incisa da Chuck Berry nel 1964, in una delle scene di ballo più famose del Cinema.

Nella scena di Ritorno al Futuro si vede Michael J. Fox che fa partire il riff, avverte che si tratta di una forma blues in SI e attacca a cantare, finché Marvyn Berry, cugino di Chuck e chitarrista del gruppo Marvin Berry & the Starlighters che si era appena infortunato ad una mano e per questo era stato sostituito dal personaggio di Fox, non alza il telefono e fa sentire al cugino la canzone.

Chuck Berry e Ritorno al Futuro

Bruce Springsteen ha parlato di “perdita immensa” per quello che ha definito “un gigante, “il piu’ grande rocker, chitarrista e paroliere del rock che si sia mai visto”. “Riposa in pace”, lo ha salutato l’ex Beatle Ringo Starr, “pace e amore per Mr. rock’n roll”. Fra i tributi più toccanti quello dei Rolling Stones che si sono detti “molto tristi” per la scomparsa di “un vero pioniere del rock, un’influenza incredibile”. “Non era solo un brillante chitarrista, un brillante cantante, era soprattutto un vero maestro come paroliere, le sue canzoni saranno eterne”. Mick Jagger lo ha ringraziato “per tutta la musica che ci ha regalato e per averci ispirato”. “Ha illuminato gli anni della mia adolescenza, ha dato vita ai nostri sogni di diventare musicisti e di salire su un palco”, ha scritto. Per Brian Wilson dei Beach Boys è stato di grande “ispirazione” e “manchera’ a tutti quelli che amano il Rock’n Roll”. “Gloria a te!”, lo ha celebrato Lenny Kravitz, “continua a fare rock!”.

Per Rod Stewart “tutto è cominciato con Chuck Berry”: “Ha ispirato tutti noi”, ha ricordato il cantante scozzese, “il primo album che comprai fu il suo “Live at the Tivoli” e non sono piu’ stato lo stesso”. Keith Richards: “Si e’ spenta una delle mie luci più grandi”. Arnold Schwarzenegger ha ricordato che quando a 10 anni sognava ogni notte di partire per l’America, pensava a Chuck Berry. Lo stile e le parole di Chuck Berry hanno contribuito a cambiare in maniera radicale la musica popolare nella seconda metà del ‘900. Dopo lui, Elvis Presley, Little Richard e Jerry Lee Lewis, la musica non e’ stata piu’ la stessa.

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