Charlie Hebdo e il boicottaggio dei furbetti in Italia

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-01-15

Un articolo di Marco Lillo sul Fatto

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Marco Lillo sul Fatto oggi scrive che i quotidiani italiani negli ultimi giorni «hanno cercato di boicottare la pubblicazione di Charlie Hebdo in Italia, in allegato con il Fatto Quotidiano».

NON CI SI PUÒ PROFESSARE sostenitori di un giornale nascondendola sua pubblicazione solo perché rischia di far vendere qualche copia in più al concorrente. Non si può dire di combattere contro la censura islamica se poi si censurano le vittime per interessi commerciali. Non si può citare Voltaire e poi nascondere un giornale scritto da chi piange mentre disegna Maometto o addirittura rubargli le vignette. La verità è che c’è un freno più potente della censura e della paura ed è il veleno della concorrenza commerciale e della logica del profitto.La voglia di uccidere il tuo concorrente (Il Fatto) prevale sulla voglia di far vivere un giornale a cui hanno sparato e che rischia la chiusura ed è minacciato come Charlie Hebdo. Il punto è che questa miope ricerca del profitto a tutti i costi(se portata all’eccesso) smentisce i valori più profondi sui quali si basa la nostra società.

charlie hebdo fatto

Chi sacrifica i valori della libertà, della solidarietà verso i colleghi e della difesa della libera manifestazione del pensiero sull’altare del Dio mercato diventa vittima della grande malattia che indebolisce l’occidente e lo fa sembrare una congrega di affaristi tremolanti di fronte alla minaccia islamica. Gli integralisti vivono e muoiono seguendo valori ideali, sbagliati certo, ma sono valori. Invece gli europei e gliitaliani in particolare sempre più spesso sembrano mossi solo dal loro particulare. Dal punto di vista commerciale non ha senso fare pubblicità a un giornale concorrente, anche se si chiama Charlie Hebdo. Se si pensa alla chiusura del prossimo bilancio la scelta di nascondere l’uscita delle vignette costate la vita ai loro disegnatori è intelligente. Se si pensa al futuro della civiltà occidentale,è invece profondamente stupido.

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