La storia di Casaleggio e gli articoli di Sputnik scomparsi dal web

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-04-05

Diversi articoli di propaganda russa comparivano all’interno della galassia di portali legati al M5S, prima della loro cancellazione

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Quei contenuti non sono più visibili e sono scomparsi anche dai motori di ricerca. Ma nei documenti depositati agli atti per una perizia legale sono ancora visibili e potrebbero portare a una causa contro la Casaleggio Associati. Si tratta di una serie di articoli pubblicati negli anni all’interno di quella galassia web strettamente legata al MoVimento 5 Stelle. Portali che per anni hanno raggiunto le vette della propaganda populistica pentastellata in cui, in diverse occasioni, è stato dato ampio spazio alla narrazione unica del Cremlino attraverso la riproposizione di pezzi pubblicati da Sputnik e Russia Today (megafoni dichiarati e sostenuti da Mosca).

Casaleggio e gli articoli di propaganda russa spariti dai siti M5S

A depositare quell’elenco di articoli scomparsi dal web è stato Marco Canestrari. Ora vive a Londra, ma lavorò per 4 anni – come programmatore – per Casaleggio. Ed è proprio da lui che arriva l’accusa diretta al fondatore dell’Associazione Rousseau e che ha tenuto le briglie del M5S in mano dopo la morte del padre Gianroberto. Il quotidiano La Repubblica ha parlato proprio con il 38enne e ha visionato quegli articoli depositati in attesa di una perizia legale. E all’interno si trovano titoli come:

“Lavrov: gli Usa risparmiano l’Isis per indebolire Assad”, o “molti media occidentali si sono affrettati a unirsi alla campagna russofoba e diffamatoria contro il presidente Putin”, ispirati da Russia Today. Oppure “Vertice Brics: presente tutto il mondo, escluso l’Occidente”, “La mossa di Putin oscura Obama”, o la bufala complottista, anch’essa ancora da Sputnik: “Gli Usa finanziano il traffico di migranti verso l’Italia?”.

Una serie di articoli propagandistici filo-russi che hanno segnato il passo. Perché il MoVimento 5 Stelle per anni erano stati molto combattivi contro Vladimir Putin. Poi, con l’invasione della Crimea l’atteggiamento è cambiato. Quegli articoli, come spiegato da Canestrari che per 4 anni ha lavorato all’interno di quell’ingranaggio, sono stati cancellati dal web, così come quelle testimonianze in “archivio” (rimosse dopo le richieste di chi deteneva i diritti d’autore di quei contenuti un tempo pubblicati) che non sono più visibili in rete. Rimossi a partire dal 2018, dopo le elezioni che portarono i pentastellati a essere il primo partito in termini di voti e consensi elettorali. E proprio in quell’occasione avvenne lo spegnimento di quella galassia di portali (molti ricchi di disinformazione) che hanno consentito al M5S di toccare la pancia del popolo. Ovviamente è presto per affermare che per anni il mondo pentastellato sia stato megafono del Cremlino (con tutti gli annessi e connessi di un’accusa simile) e per questo sarà importante attendere l’esito di quella perizia che potrebbe portare a un’analisi più profonda di eventuali rapporti di “collaborazione”. Ma siamo ancora nell’alveo delle ipotesi.

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