Carla Fracci è morta

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-05-27

Carla Fracci  è morta a 84 anni. Considerata una delle ballerine più importanti del ‘900 fu definita “la prima ballerina assoluta”

article-post

Carla Fracci  è morta a 84 anni. Considerata una delle ballerine più importanti del ‘900 fu definita “la prima ballerina assoluta”. Le condizioni della  signora della danza italiana, che era stata colpita da un tumore ormai da tempo, si erano aggravate da diversi giorni ma lei stessa voleva mantenere uno stretto riserbo sulle sue condizioni di salute.

La vita e la carriera di Carla Fracci

Carla Fracci è nata a Milano nel 20 agosto 1936. Figlia di un tranviere dell’ATM di Milano trascorre l’infanzia, durante gli anni della guerra, in campagna con i cugini e la nonna materna Argelide. A dieci anni, nel 1946 inizia a studiare ballo classico alla Scuola di danza del Teatro alla Scala dove consegue il diploma nel 1954. Tutto è iniziato quando i genitori la portavano al Circolo ricreativo dell’azienda di trasporti, dove fu notata e su spinta di alcuni amici fece l’audizione. Era minuta, gracile, ma aveva un “bel faccino” e tanto bastò per farla entrare. Ma i primi anni per lei non furono facili. Lei raccontava nella sua autobiografia:

A differenza di tante altre bambine, io non ho mai realmente sognato di fare la ballerina. Sono nata poco prima della guerra, poi fummo sfollati a Gazzolo degli Ippoliti, in provincia di Mantova, quindi a Cremona. Papà lo credevamo disperso in Russia. Io giocavo con le oche, ci si scaldava nella stalla. Non sapevo cosa fosse un giocattolo, al massimo la nonna mi cuciva bamboline di pezza. Progettavo di fare la parrucchiera, anche quando, dopo la guerra, ci trasferimmo in una casa popolare a Milano, quattro persone in due stanze. Però sapevo ballare e così allietavo tutti al dopolavoro ferroviario, dove mi portava papà. Fu un’amica dei miei che li convinse a portarmi all’esame di ammissione alla scuola di ballo della Scala. E mi presero solo per il bel faccino, perché ero nel gruppo di quelle in forse, da rivedere.

A due anni dal diploma diventa solista e già nel 1958 è prima ballerina. Ha studiato con la famosa coreografa Vera Volkova, ma dopo il diploma alla Scala ha partecipato a stage avanzati a Londra, Parigi e New York. “Il balletto ha un linguaggio piu penetrante di quello teatrale, forse e proprio l’assenza della parola a renderlo tale”, spiegava. Carla Fracci è stata acclamata per i ruoli di Giulietta, Swanilda, Francesca da Rimini, ma resta soprattutto indimenticabile la sua Giselle, che divenne anche un film nel 1969.

Tra gli anni ’50 e i ’70 Carla Fracci danzò con partner del calibro di Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev, Henning Kronstam, Mikhail Baryshnikov, Amedeo Amodio, Paolo Bortoluzzi e il danese Erik Bruhn, suo partner d’elezione. L’etoile ha lavorato con il London Festival Ballet, il Royal Ballet, lo Stuttgart Ballet e il Royal Swedish Ballet. Dal 1967 è sstata artista ospite dell’American Ballet Theatre. Carla Fracci dal matrimonio con il regista Beppe Menegatti nel 1964 ha avuto un figlio, Francesco nato nel 1969, che l’ha anche resa nonna di due nipotini di cui diceva: “I nipoti, meno male che ci sono mi piace fare la nonna. Con loro sono ovviamente meno severa di quanto non lo sia stata con Francesco, ma mi oppongo a un eccesso di televisione e faccio di tutto perché non perdano il contatto con la natura. Avrei desiderato avere un secondo figlio. Purtroppo gli incessanti impegni di lavoro mi avrebbero fatto una madre distante”. Viene universalmente considerata una delle più grandi ballerine del ‘900, tanto che  il New York Times la definì “la prima ballerina assoluta”.

Ma Carla Fracci ha danzato ovunque. Raccontava:

Ho danzato nei tendoni, nelle chiese, nelle piazze. Sono stata una pioniera del decentramento. Volevo che questo mio lavoro non fosse d’élite, relegato alle scatole d’oro dei teatri d’opera. E anche quand’ero impegnata sulle scene più importanti del mondo, sono sempre tornata in Italia, per esibirmi nei posti più dimenticati e impensabili. Ho lavorato moltissimo. Nureyev mi sgridava. Chi te lo fa fare, ti stanchi troppo… Ma a me piaceva così e il pubblico mi ha sempre ripagato. Se sono famosa me lo sono guadagnato. La fortuna non te la regala nessuno.

E ha anche fatto esperienze diverse rispetto a quella del teatro. Oltre al film ha partecipato a esempio nel 1982 a una fiction televisiva come protagonista interpretando il ruolo di Giuseppina Strepponi, moglie di Giuseppe Verdi, come si chiamava lo sceneggiato Rai. Ma è anche stata chiamata a dirigere il corpo di ballo di vari enti: il San Carlo di Napoli (anni Ottanta), l’Arena di Verona (1996-97) smantellato per questione di budget; il Teatro dell’Opera di Roma, incarico che gestì insieme al marito Menegatti (2000-2010). È stata membro dell’Accademia delle Belli Arti di Brera, presidente dell’Associazione ambientalista Altritalia Ambiente. Nel 2009 è stata assessore alla cultura della provincia di Firenze. Cavaliere di Gran Croce, nel 2004 fu nominata Ambasciatore di Buona Volontà della Fao. Negli ultimi anni vivevacon il marito Beppe Menegatti tra Milano e il casolare del ‘400 vicino a Firenze che avevano acquistato. Ultimamente il 28 e 29 gennaio scorso aveva tenuto una masterclass con i protagonisti del balletto Giselle andata in streaming sui profili della Scala e disponibile anche su Raiplay.

foto copertina IPP/Evandro Inetti

Potrebbe interessarti anche