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“La Patria non è il c*lo di Putin, che deve essere baciato”: e il cantante Yuri Shevchuk viene denunciato | VIDEO
Massimiliano Cassano 19/05/2022
Durante un concerto a Ufa, il leader del gruppo DDT Yuri Shevchuk ha rivolto alcune parole contro Vladimir Putin che gli sono valse una denuncia
“La parola Patria, amici miei, non è il c*lo del presidente, che deve essere baciato per tutto il tempo”: parole del leader del gruppo DDT Yuri Shevchuk, durante un suo concerto nella città di Ufa, che gli sono costate una denuncia e il rischio di venire condannato a una sanzione fino a 50mila rubli. Dichiarazioni che però sono piaciute al pubblico, che le ha accolte con un boato seguito da applausi scroscianti.
«Родина, друзья, это не жопа президента, которую нужно всё время мусолить, целовать»
В соцсетях появилось видео с концерта группы «ДДТ», на котором Юрий Шевчук сделал достаточно смелые заявления. pic.twitter.com/7b0IVwco9I
— Вот Так (@vottak_tv) May 18, 2022
“La Patria non è il c*lo di Putin, che deve essere baciato”: e il cantante Yuri Shevchuk viene denunciato| VIDEO
Come riporta il portale russo Fontanka, che cita il servizio stampa delle Corti Unite della Repubblica del Bashkortostan, un fascicolo su Shevchuk è già stato ricevuto dal tribunale distrettuale di Sovetsky: “L’udienza del tribunale non è stata ancora fissata, i materiali sono stati appena registrati. Il caso è stato deferito al giudice Egorova”. L’organizzatore del concerto, il produttore musicale Radmir Usaev, ha riportato quanto avvenuto dopo il concerto: “Le forze dell’ordine sono entrate nel backstage, isolando Yury dal gruppo, senza nemmeno far passare il direttore della band (posizionando una barriera di sicurezza di due dipendenti in uniforme delle forze speciali al ingresso nel camerino), e per un’ora hanno avuto una conversazione su quanto accaduto sul palco, sulla sua regia e sulle dichiarazioni”.
Le dichiarazioni di Shevchuk su Ucraina e Donbass
Spesso accreditato come il più grande cantautore della Russia odierna, Shevchuk il 18 giugno 2014, durante un concerto al Teatro Verde di Mosca, ha dichiarato che tutte le entrate del concerto sarebbero state devolute al fondo “Dr. Lisa” per aiutare i cittadini feriti del Donbass. Il giorno dell’invasione, lo scorso 24 febbraio, aveva dichiarato. “Il nostro futuro ci viene portato via. Siamo trascinati come attraverso un buco di ghiaccio nel passato, nel 19°, 18°, 17° secolo. E le persone si rifiutano di accettarlo”. Il cantante è anche andato in Cecenia nel 1995 prendendo parte a un “tour di pace”.