Burlando contro il cielo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-10-17

La storia dei ricorsi al Tar per il Bisagno. E la faccia del governatore ligure

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La rissa con Marco Travaglio forse oscura il merito della questione. Eppure la presenza di Claudio Burlando, presidente della Regione Liguria, a Servizio Pubblico ci offre la possibilità di riepilogare alcuni fatterelli sull’alluvione di Genova. Soprattutto a chi è sembrato dimenticarli nelle ultime settimane.

BURLANDO CONTRO IL CIELO
«Come sapete il nostro governo ha messo al centro delle discussioni il tema della lotta al dissesto idrogeologico e purtroppo in tante vicende emergono fenomeni difficili e sconcertanti, come le numerose opere pubbliche bloccate dalla burocrazia»: questa la dichiarazione di una settimana fa che Matteo Renzi rilasciò alle agenzie di stampa in relazione all’alluvione di Genova. Il premier ha usato uno dei suoi cavalli di battaglia. Su Genova poi la caccia alle responsabilità sembra davvero essersi fermata subito, dopo le parole di Burlando che chiamava in causa proprio il tribunale amministrativo regionale. La Casa della Legalità, onlus genovese, ha però ricostruito in un post sul suo blog la questione del ricorso:
burlando cielo tar liguria
 
Qui è possibile leggere l’ordinanza del Tar in Pdf. Poi c’è la storia del secondo tratto:

Il secondo tratto (dalla questura alla stazione Brignole) è rimasto impigliato nel ricorso al Tar presentato da due ditte, la Pamoter e la Fincosit, escluse dall’assegnazione del secondo lotto dei lavori, (valore di 30 milioni di euro). A gennaio 2103 il Tar della Liguria aveva accolto il ricorso. Annullando l’assegnazione perché la commissione giudicatrice dell’appalto, formata dal commissario Giuseppe Romano con tre tecnici non qualificati (nessuno di loro aveva competenza in materia di idraulica) non rispondeva ai requisiti per la corretta valutazione delle offerte.
Il controricorso al Consiglio di Stato (presentato nel gennaio 2013) ha stabilito che il Tar della Liguria non era competente a giudicare la controversia, assegnata al Tar del Lazio che si espresso il 14 luglio scorso. Ribaltando il verdetto del Tar ligure, ha riconosciuto le ragioni delle aziende (Vipp, Sirce e Tre Colli, nel frattempo le ditte sono diventate quattro) e ha disposto la ripresa dei lavori (leggi la lettera inviata al premier Renzi dalle ditte vincitrici il 5 agosto per sollecitare l’avvio dei lavori dopo la sentenza). La sentenza del Tar del Lazio viene notificata in questi giorni alle parti. Il ricorso al Consiglio di Stato da parte di Pamoter e Fincosit è quindi più di una ipotesi.

Stando così le cose, di certo c’è che la colpa della burocrazia non esiste. Forse il premier e il governatore facevano meglio a prendersela con Giove Pluvio: Burlando contro il cielo, appunto.

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