La vera storia del blitz antidroga nella casa della “citofonata” di Salvini

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-01-27

Pe Salvini il tempo è galantuomo perché ieri pomeriggio sono stati arrestate due persone nell’appartamento del Pilastro a cui aveva citofonato. Ma la persona che era finita alla gogna, il ragazzo 17enne con cui un anno fa il leader della Lega aveva parlato, è estraneo ai fatti.

article-post

21 gennaio 2020: il leader della Lega Matteo Salvini è in Emilia-Romagna per sostenere Lucia Borgonzoni contro Stefano Bonaccini alle regionali. Va in tour e sfila tra le case popolari al Pilastro, in provincia di Ravenna: una signora gli indica una casa dove – stando a quanto da lei riferito – ci sarebbe una “famiglia tunisina che spaccia”. Con tanto di giornalisti e telecamere al seguito, l’ex ministro dell’Interno pensa bene di avvicinarsi all’ingresso del condominio e di citofonare all’abitazione indicata. “Scusi, qui spacciate?”. Un gesto e una frase che provocano l’indignazione di molti, tra cui anche l’ambasciatore tunisino. “Ho citofonato a un signore – si è poi giustificato – che mi è stato segnalato come presunto spacciatore. L’ho fatto in qualità di cittadino. Ma lui ha buttato giù. Poi ci penseranno le forze dell’ordine a chiarire le cose”. Una mossa che si rivelò un boomerang, visto il risultato delle elezioni. Ieri pomeriggio, a distanza di un anno, c’è stato un blitz dell’Arma proprio in quell’abitazione, a via Deledda.

Salvini citofono Emila Romagna

Matteo Salvini ha quindi pensato bene di esultare: “Il tempo è galantuomo”, ha scritto sui suoi social. Quasi come a dire: “Avete visto? Avevo ragione io”. Eppure ragione non ha, perché la giustizia “fai da te”, con tanto di videocamere che hanno esposto in maniera evidente l’abitazione della famiglia (complice anche un atteggiamento non del tutto professionale dei giornalisti), in Italia non è consentita. E anche quando Salvini fosse venuto a conoscenza di persone che spacciano droga nel quartiere, avrebbe dovuto denunciare la cosa alle Autorità competenti. Non solo: inizialmente le attenzioni suscitate dal leader della Lega si erano focalizzate tutte su un ragazzo minorenne (17 anni per la precisione), che abita in quella casa. Invece gli arrestati di ieri pomeriggio sono la madre e il padre.

A detenere la droga a casa sono infatti una donna italiana di 58 anni e un uomo tunisino di 59. I militari hanno trovato nell’abitazione 380 grammi di hashish, 70 grammi di marijuana, 13 grammi di cocaina, un caricatore con 6 proiettili calibro 9 e altri 8 proiettili, calibro 9 e 22, un taser, 340 euro in banconote false e 925 euro veri. I due sono stati scoperti dopo un pedinamento a un uomo italiano di 39, entrato nell’abitazione e uscito con due dosi di cocaina. Marito e moglie sono stati arrestati. Il figlio no: è estraneo ai fatti.

Potrebbe interessarti anche