Il caso “blackface” all’Arena di Verona e la protesta del soprano Angel Blue

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-07-16

Viene portata in scena l’Aida e la protagonista usa il trucco “blackface”. Per protestare contro questa pratica razzista il soprano nero Angel Blue non si esibirà ne La Traviata all’Arena di Verona

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«Cari amici, famiglia e amanti dell’opera, sono giunta alla sfortunata conclusione che quest’estate non canterò La Traviata all’Arena di Verona come previsto. Come molti di voi sapranno, l’Arena di Verona ha deciso di utilizzare il trucco blackface in una recente produzione di Aida. Vorrei essere chiara: l’uso del blackface in qualsiasi circostanza, artistica o altro, è una pratica profondamente fuorviante basata su tradizioni teatrali arcaiche che non hanno posto nella società moderna». Con queste parole il soprano Angel Blue, nera, ha annunciato di dare forfait, per protesta, alla sua esibizione all’Arena di Verona, in cui avrebbe interpretato La Traviata. «Non vedevo l’ora di fare il mio debutto in casa all’Arena di Verona cantando una delle mie opere preferite, ma in coscienza non posso associarmi a un’istituzione che continua questa pratica. Grazie per la vostra comprensione e per tutti coloro che hanno mostrato supporto e sensibilità a me e ai miei colleghi artisti di colore», ha aggiunto. Cosa è successo?

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Anna Netrebko l’8 luglio ha cantato sul palco dell’Arena come Aida, con il trucco “blackface”, e la soprano che aveva già da un anno firmato l’ingaggio per La Traviata ha rifiutato di esibirsi per protesta. La risposta dell’Arena di Verona non si è fatta attendere: “Non abbiamo alcun motivo, né alcuna volontà, di offendere e disturbare la sensibilità di alcuno. Raggiungiamo con vive emozioni persone provenienti da diversi Paesi, da contesti religiosi differenti, ma per noi tutte le persone sono uguali. Crediamo nel dialogo, nello sforzo di comprendere il punto di vista altrui, nel rispetto degli impegni artistici presi. Angel, noi e il pubblico areniano ti aspettiamo fiduciosi, sarà l’occasione di dialogare in modo costruttivo e concreto partendo proprio dalle tue riflessioni. Il mondo digitale non crea la stessa empatia che solo il contatto diretto riesce a determinare: proprio come in Teatro”. Basterà a far cambiare idea alla cantante? Che la questione non sia così facile da dirimere lo testimonia anche l’intervento di Grace Bumbry, soprano nera con più anni di esperienza, che prova a convincere Angel Blue a ripensarci: «se avessi ricoperto solo i ruoli di donne di colore e non fossi ricorsa al trucco non avrei interpretato personaggi che sono felice di aver incarnato. Per tutti i miei cinquant’anni da cantante d’opera ho indifferentemente usato la faccia bianca quando necessario e allo stesso modo la mia faccia nera… Come artista hai la possibilità di scegliere quale ruolo interpretare invece tu limiti le tue possibilità»
».

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