Il fisco indaga sul conto in Svizzera di Fontana

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-31

Fontana non dice come i genitori – il padre, un medico condotto; la madre, una dentista – abbiano fatto ad accumulare tale fortuna. E l’Agenzia delle Entrate, al momento della voluntary disclosure, non ha insistito troppo nel chiederglielo. Ma adesso…

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Repubblica racconta oggi che l’inchiesta sul presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana è diventata anche l’indagine sui suoi soldi in Svizzera e sulla modalità con la quale li ha regolarizzati,  denunciandoli al Fisco italiano. L’Agenzia delle Entrate sta verificando se la procedura di voluntary disclosure sia stata corretta in tutte le sue parti, visto che la prescrizione in cinque anni raddoppia in caso di capitali riportati da paradisi fiscali come sono, appunto, le Bahamas:

Fontana, come detto, sostiene che si trattasse di un’eredità. Soldi che si trovavano in Svizzera per quella «abitudine purtroppo di moda un tempo», ha dichiarato in un’intervista a Repubblica, di nascondere i soldi all’estero. Aggiungendo: «Evasione fiscale? I miei hanno sempre pagato le tasse». Fontana però non dice come i genitori – il padre, un medico condotto; la madre, una dentista – abbiano fatto ad accumulare tale fortuna. E l’Agenzia delle Entrate, al momento della voluntary disclosure, non ha insistito troppo nel chiederglielo. Si è basata su un’autocertificazione. I genitori, d’altronde, avevano un patrimonio immobiliare rilevante (terreni e palazzi, per 43 particelle). Erano professionisti. Il trust alle Bahamas che schermava il conto svizzero esisteva dal 1997. Quel patrimonio, insomma, era credibile.

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Fontana sostiene pubblicamente che quel conto fosse «non operativo» da molti anni. Le carte bancarie documentano, però, come tra il 2013 e il 2015 cresca di 600mila euro. E come tra il 2010 e il 2013 vengano movimentati complessivamente 1,2 milioni di euro, tra il saldo delle entrate e delle uscite. Il legale di Fontana, Jacopo Pensa, dice che le oscillazioni «sono dovute a performance positive o negative degli investimenti». I flussi, in entrata e in uscita, sono al momento sotto analisi da parte dei finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria. La storia si gioca attorno a questo particolare. Per due ragioni: del trust alle Bahamas, Fontana (che è un avvocato d’affari assai stimato, non solo a Varese) era il beneficiario. Soltanto la madre poteva operare sul conto. E la signora, tra gli 80 e i 90 anni, difficilmente può aver svolto un lavoro che garantisse quel volume di entrate. Fontana, nei documenti della volontary disclosure, ha parlato soltanto di eredità. Escludendo che in quei cinque milioni e passa ci fossero anche soldi suoi.

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