“Ho ucciso mia moglie perché mi ha detto che sono cornuto”: la delirante confessione di Raffaele Fogliamanzillo dopo la morte di Angela Avitabile a Rimini

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-04-25

Angela Avitabile è stata uccisa a coltellate dal marito che da tempo l’accusa di tradimento

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Lo aveva denunciato in più occasioni. La prima dopo una violenza fisica, un tentativo di strangolamento; la seconda dopo un’accesa lite che aveva provocato il malore della donna. Poi quel che è accaduto due giorni fa all’interno di quell’appartamento di via Portogallo, nei pressi di Viserba a Rimini: Angela Avitabile è stata accoltellata a morte da quell’uomo, Raffaele Fogliamanzillo, con cui era sposata da quasi 40 anni. Il reo confesso ha cambiato più volte la sua versione dei fatti: all’inizio aveva detto di non voler uccidere la moglie, poi una delirante confessione.

Angela Avitabile, la donna uccisa dal marito a Rimini per gelosia

“Mi tradiva da nove anni, l’ho uccisa perché mi aveva dato del ‘cornuto’”. Così Raffaele Fogliamanzillo ha confessato agli inquirenti la sua evidente responsabilità dietro la morte di sua moglie. Entrambi poco più che 60enni, sposati da 40 anni. Nell’ultimo periodo la coppia non stava vivendo la fase più felice del loro rapporto. Lui aveva il sospetto di un presunto tradimento (o di un flirt) di sua moglie. Una serie di pensieri che erano sfociati anche in una valutazione presso il Centro di igiene mentale dell’ospedale Infermi di Rimini, dove i medici – come riporta Il Resto del Carlino – gli avevano diagnosticato una sindrome ansiosa depressiva.

Patologia psicologica che aveva portato l’uomo, ancor prima dell’accoltellamento fatale per sua moglie, a rendersi protagonista di altri atti di violenza fisica e dialettica. Lo scorso settembre un tentativo di strangolamento, a febbraio una lite violenta che aveva provocato un malore per Angela Avitabile. La donna, di poco più giovane del marito, aveva denunciato tutto ai Carabinieri che erano intervenuti in quell’appartamento in quelle due occasioni. Aveva deciso di rimanere in quella casa perché aveva come vicini i suoi familiari e, dunque, si sentiva al sicuro. Prima di quel folle gesto accompagnato da quella folle motivazione. Prima di quelle numerose coltellate all’addome e di quella fatale alla gola.

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