Cosa c'è dietro la polemica del M5S sul bando sulle vaccinazioni vinto da Alice Pignatti

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-06-20

La mamma che presiede l’Associazione IoVaccino ha vinto una borsa di studio finalizzata alla creazione di una campagna di informazione sui vaccini. Ma al M5S non sta bene

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Alice Pignatti è la mamma che fu ospite ad Open Space qualche tempo fa per difendere l’utilità dei vaccini. Da qualche tempo la Pignatti è la Presidente di Io Vaccino, un’associazione che si occupa di fare informazione e divulgazione scientifica sul tema delle vaccinazioni pediatriche. Oggi la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Emilia Romagna Raffaella Sensoli ha fatto un’interrogazione all’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, per chiedere conto del bando da 9.216,59 euro vinto dalla Pignatti per la progettazione della campagna informativa sui vaccini.

La borsa di studio da novemila euro

Il punto del contendere è la borsa di studio finalizzata al progetto ”Azioni innovative di comunicazione per aumentare l’adesione alle vaccinazioni pediatriche” assegnata dall’AUSL di Bologna alla Presidente di Io Vaccino. Si tratta di un regolare bando di gara con alcune caratteristiche particolari. Una su tutte il fatto che tra i requisiti per poter partecipare alla gara c’era la Laurea magistrale in Disciplina delle Arti, della Musica e dello spettacolo (DAMS) indirizzo: Arte. Che è proprio il titolo di studio della Pignatti.
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Un bando regolare, sottolinea Venturi, ma che lascia il sospetto che sia stato cucito su misura proprio per la Presidente di IoVaccino visto che si chiedeva l’esperienza in progettazione di campagne di comunicazione sulle vaccinazioni.  Inoltre stando a quanto riporta il Resto del Carlino la Pignatti sarebbe stata l’unica a partecipare alla gara. Bisogna però ricordare che IoVaccino è una delle poche realtà italiane che in questi mesi si sono impegnate (gratuitamente) a fare informazione sulle vaccinazioni in età pediatrica. IoVaccino è un’associazione di mamme che fa parte della rete di TeamVax Italia. E soprattutto è stata la promotrice della petizione per il ritorno delle vaccinazioni obbligatorie. Ed è forse questo il vero problema per il MoVimento 5 Stelle dell’Emilia Romagna.

Il solito problema del M5S con i vaccini

Bisogna infatti ricordare che quando l’Emilia Romagna approvò (prima Regione a farlo) un piano regionale per il ritorno dell’obbligo delle vaccinazioni per l’accesso agli asili il M5S votò contro. Non perché i pentastellati fossero contro i vaccini (quella è una sciocchezza come ben sappiamo) ma perché volevano prendere tempo per approfondire la questione ed informare i cittadini. Fino ad ora però di corretta informazione sulle vaccinazioni da parte del MoVimento se ne è vista davvero poca. .
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E anche la Sensoli, che si richiama nella sua interrogazione, ad esperti “indipendenti” lascia trasparire come il disappunto sia dovuto al fatto che la Pignatti sia dichiaratamente e apertamente a favore delle vaccinazioni pediatriche. D’altra parte non è chiaro – e il MoVimento non ne ha ancora dato dimostrazione pratica – come si possa fare informazione per ampliare la copertura vaccinale da posizioni no-vax e anti-vax. Del resto anche la posizione ufficiale del M5S è quella di raggiungere la più alta copertura vaccinale possibile. Cosa che non si può certo ottenere se i genitori scelgono di non vaccinare i figli.
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Certo è che se l’obiettivo è quello di avvicinare i genitori “esitanti” la questione della borsa alla Pignatti poteva essere gestita meglio, almeno dal punto di vista della comunicazione. Perché se è vero che la Pignatti in questi mesi è stata bersaglio degli insulti di molti Genitori Preoccupati (e delle illazioni del senatore ex M5S Bartolomeo Pepe) è anche vero che non basta una campagna informativa per superare la diffidenza dei genitori. Alla consigliera Sensoli però bisogna ricordare che per quanto riguarda i bandi il M5S non è certo l’esempio della trasparenza. Si vedano ad esempio gli affidamenti diretti a Roma.
 
 
 

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