Alessandro Di Battista e l'elogio al distretto dove c'è la fabbrica di famiglia

di dipocheparole

Pubblicato il 2014-11-04

Lo show dei pentastellati a Civita Castellana, dove si trova anche la Di.Bi.Tec della famiglia del deputato

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Alessandro Di Battista come Matteo Renzi: il deputato del MoVimento 5 Stelle ha pubblicizzato il 31 ottobre sul suo profilo Facebook l’incontro di alcuni parlamentari grillini con gli operai del distretto della ceramica di Civita Castellana, proprio in contemporanea all’incontro del premier alla Palazzoli con gli industriali lombardi. Ma Occupypalco fa notare il conflitto d’interesse del parlamentare laziale.

Vale più il libero mercato senza regole o la sopravvivenza dei cittadini?
Valgono di più le ceramiche che arrivano dalla Cina (bassissimo costo anche per via dei pessimi standard di qualità e soprattutto per le condizioni dei lavoratori) o la storia e la tradizione delle fabbriche di Civita Castellana?
A Civita (Falerii Veteres) si produce ceramica dall’età del ferro, possibile che l’assurdo carico fiscale, la miopia dei partiti sulla produzione di energia, il costo del lavoro e l’invasione di prodotti cinesi debbano distruggere un settore che ha sfamato ma anche arricchito migliaia di operai e imprenditori?
Per la prima volta nella storia di Civita Castellana verrà fatto un incontro con quattro deputati, un senatore, un euro-parlamentare, un consigliere regionale e tutti gli operai e gli imprenditori che vorranno partecipare.

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La locandina di Di Battista su Facebook per l’evento a Civita Castellana

Ma Paola Zanca sul Fatto di oggi ricorda quello che Dibba aveva evidentemente dimenticato di segnalare, ovvero che nel distretto c’è la sua azienda.
 

E giù con le solenni celebrazioni per gli esordi nel viterbese. Ti credo: Alessandro Di Battista, deputato M5S, gioca in casa. Proprio lì, in quel distretto specializzato in ceramiche da bagno, ha sede l’azienda di famiglia: DI.bi.tec: 80 per cento di proprietà, diviso tra il giovane grillino, la sorella e il papà. La scelta di comiziare davanti alla propria bottega non è piaciuta a quelli di OccupyPalco (che, prima di essere espulsi, già guastarono la festa al Circo Massimo): “Non ci sarebbe stato nulla di male nel dichiarare che c’è un interesse privato: per ottenere qualcosa in Italia bisogna avere per forza un parente o un amico in Parlamento”.

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