Adrian e Mafia International: come Celentano ha fatto arrabbiare i napoletani

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-01-22

Il cartone animato di Celentano mostra la città di Napoli del futuro e la scritta Mafia International su un palazzo: e i napoletani si arrabbiano

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Il cartone animato Adrian di Adriano Celentano è andato in onda ieri sera con la sua prima puntata su Canale 5.  Sarebbe dovuto andare in onda nel 2011 con 26 episodi girati in 3D. Poi tutto si arenò. Il lavoro di Milo Manara per i disegni, di Nicola Piovani per le musiche e di Vincenzo Cerami per i testi ha visto la luce finalmente quest’anno: Celentano in versione Adrian è più giovane, più alto, la sua musa e fidanzata Gilda è una Mori a vent’anni bellissima e complice in tutto ciò che questo «supereroe Green» vuole mettere in atto in un 2068 di là da venire, ma dove non mancano la violenza sulle donne, il capitalismo, la guerra, le nefandezze di una società devastata dall’inquinamento. Insomma, la solita palla in stile Joan Lui  – il primo grande esperimento di Celentano profeta finito in vacca con perdite clamorosa e gente disgustata al cinema – ma probabilmente stavolta più costosa dei 20 miliardi (per 7 di incassi…) che mandò quasi in fallimento Cecchi Gori.

Adrian: come Celentano ha fatto arrabbiare i napoletani

Nella nuova opera di Celentano ci ritroviamo nel 2068 e ci imbattiamo in un orologiaio rivoluzionario che ha tutte le sembianze di  Celentano. L’artigiano del futuro, senza un perché ben definito, decide in qualche modo di combattere il male, identificato in una sorta di dittatura che utilizza metodi poco ortodossi per arrivare a quella che potremmo definire “omologazione del popolo”. Al suo fianco, racconta oggi Libero, tale Gilda,che più la guardi e più di sembra Claudia Mori, mentre il“cattivo” da combattere si chiama semplicemente “Dissanguatore”. Si trattano temi assai cari al Molleggiato: la politica, la violenza sulle donne, la libertà, le disuguaglianze, l’amore, il benessere del pianeta; il 2068 pare più che altro il 1968 e tutto è condito dalle sue canzoni (in arrivo un doppio cd per provare-giustamente – a rientrare dell’investimento).

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Ma c’è qualcuno che non ha gradito molto le immagini del film. In particolare una, che mostra la città di Napoli nel futuro e in particolare un palazzo, il più alto, che ha la scritta “Mafia International” (e la camorra cos’è, la figlia della serva?) e le strade piene di immondizia – ma come si permette Celentano? Si crede forse di essere a Roma? – ovvero tutti gli stereotipi della napoletanità.

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Adrian e il palazzo Mafia International a Napoli

Adrian, insomma, ha fatto arrabbiare i napoletani, tanto più che nel cartone animato si vede anche la città di Milano che però è “bella pulita e senza la nebbia”, mentre Napoli ha le strade sporche e senza sole.

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Per questo Adriano viene definito “latrina”, con uno degli insulti più famosi dei napoletani che un tempo lo riservavano soprattutto al romano De Laurentiis.

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E la questione di Napoli e del palazzo Mafia International fa il paio con il volume alzato al massimo per la pubblicità di lancio del programma, che ha irritato molti nei giorni scorsi.

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EDITSono stati quasi 6 milioni (5 milioni 997 mila), pari al 21.9% di share, i telespettatori che hanno seguito ieri su Canale 5 Aspettando Adrian, la prima parte del nuovo show di Adriano Celentano che ha visto il Molleggiato in scena, nel teatro Camploy di Verona, per un blitz di pochissimi minuti. A seguire Adrian, il cartoon ideato e diretto dallo stesso Celentano e disegnato da Milo Manara, ha raccolto 4 milioni 544 mila spettatori e il 19.08% di share.

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