Il “dramma” di Adinolfi, costretto ad andare fino a Praga per fare colazione senza green pass | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-10

Il leader del Popolo della Famiglia racconta sui social il suo viaggio verso la “libertà”

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Ci sono storie che non esistono e poi c’è Mario Adinolfi. In un video pubblicato sul suo canale Instagram, il leader del Popolo della Famiglia ha raccontato il suo “dramma personale”: costretto a viaggiare fino in Repubblica Ceca per poter alloggiare in un albergo, prendersi qualche giorno di “pausa” (da cosa?) e poter fare finalmente colazione in un bar. Soprattuto quest’ultimo è un vero e proprio evento per lui, visto che in Italia – non essendo in possesso della certificazione verde rafforzata – non lo può più fare.

 

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Adinolfi “costretto” ad andare a Praga per fare colazione

E proprio da Praga, con un video Instagram con la fotocamera del proprio smartphone puntata dal basso verso l’alto, racconta la sua esperienza e lancia questo appello a Mario Draghi:

“Signor presidente del Consiglio, so bene che siamo tutti angosciati dai fatti bellici che sono in primo piano, ma sono qui a ricordarle la necessità di abolire subito l’infame green pass che sta togliendo lo stipendio a cinquecentomila italiani ed è una pietra al collo della nostra economia. Vede, signor presidente, non essendo in possesso del super green pass rafforzato per fare colazione liberamente in un bar e concedermi qualche giorno di pausa in un albergo sono dovuto volare fino a Praga. Quello che avrei pagato al barista sotto casa (che per la mia assenza subisce una flessione di fatturato notevole) o a una delle splendide strutture ricettive nostrane, l’ho pagato all’estero. Questo per essere libero, come ogni altro concittadino europeo è in questo momento, visto che le incredibili vessazioni immaginate dal vostro governo sono ormai uniche in Europa. Signor presidente del Consiglio, come le ha chiesto con forza la nostra manifestazione di piazza di sabato 5 marzo, ora basta: cancelli tutti i vincoli che sono insensati, restituisca lavoro e stipendio ai lavoratori che ne sono stati privati da regole coercitive folli e punitive, ridia fiato ad un’economia che altrimenti parte con un braccio legato dietro alla schiena rispetto ai competitor europei. Stiamo accogliendo decine di migliaia di ucraini non vaccinati, giustamente. Non si facciano ancora una volta sentire gli italiani cittadini di serie B. Il green pass deve decadere con la fine dello stato d’emergenza pandemico fissato al 31 marzo. Andare oltre sarebbe una provocazione”.

Insomma, è dovuto volare fino a Praga per stare in un albergo e fare colazione in un bar. Per “essere libero”. Libero da quel Green pass che lui vorrebbe scadesse il 31 marzo, insieme alla fine dello stato di emergenza. Per tornare a vivere la sua quotidianità senza esser costretto ad andare fino a Praga.

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