“L’ignoranza è forza”: la Bielorussia vieta la vendita di 1984 di Orwell

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-19

L’editore, Andrei Yanushkevich, che aveva ripubblicato il romanzo due anni fa è stato arrestato

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Il romanzo scritto da George Orwell nel 1948 viene spesso utilizzato per descrivere lo stato attuale del Mondo. Spesso con alcune forzature e con interpretazioni che vanno addirittura oltre il messaggio intrinseco all’interno delle righe scritte dallo scrittore britannico pochi anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Un testo utilizzato, in epoca moderna, da chi – per esempio – cita (senza alcun rilievo) la “dittatura sanitaria” figlia della pandemia. Interpretazioni libere che fanno parte della storia della letteratura. Ma questa storia non potrà più essere letta in un Paese, perché “1984” di Orwell è stato vietato in Bielorussia.

1984 vietato in Bielorussia, messo al bando il romanzo di Orwell

La notizia della messa al bando del noto romanzo è stata diffusa dal quotidiano SB-Bielorussia Segodnya che spiega come questo provvedimento di censura, messa al bando e rimozione dagli scaffali di tutte le librerie del Paese non si sia limitata solamente a “1984” di George Orwell. Nel mirino del governo bielorusso, infatti, c’è anche un altro romanzo etichettato come “materiale estremista”: “Dogs of Europe” scritto da Olgerd Bakharevich.

Ma il caso più emblematico è quello rappresentato da “1984” vietato in Bielorussia. Perché tra il 2020 e il 2021, il romanzo di Orwell è tornato a circolare nel Paese grazie all’editore Andrei Yanushkevich che aveva messo in commercio l’edizione in lingua bielorussa di quelle pagine scritte dallo scrittore inglese subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. E la notizia non è solamente la messa al bando del romanzo, ma anche quella dell’arresto dello stesso editore arrivato – per mano del GuboPiK (Main Directorate for Combating Organized Crime and Corruption) – nel corso della giornata di lunedì 16 maggio. Un arresto che ha fatto rumore, così come la chiusura forzata – da parte della polizia – della sede di un’altra casa editrice bielorussa: la Knigavka.

(foto IPP/zumapress)

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