Fact checking
La shitstorm contro Unicef Italia per lo Ius Soli
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2017-12-27
A quanto pare su Internet puoi insultare Unicef e accusarla di aver rubato soldi delle donazioni. Ma quando Unicef dice che i tuoi sono commenti fascisti allora i sovranisti iniziano a frignare e parlano di mancanza di rispetto delle idee altrui
Qualche giorno prima di Natale il Senato ha definitivamente affossato la legge sullo Ius Soli. Una legge giusta, che non avrebbe tolto alcun diritto agli italiani figli di italiani e che ne avrebbe dati un po’ di più a quelli che in Italia ci sono nati ma che hanno dei genitori stranieri. Dal momento che i diritti non sono un bene scarso non c’è alcun motivo per non estenderli a quante più persone possibili. Questo vale sia per i diritti degli omosessuali che per quelli dei figli di stranieri nati e cresciuti nel nostro Paese.
Unicef Italia a favore dello Ius Soli
Ed è interessante che il principale motivo contro la proposta di legge per concedere la cittadinanza ai figli di stranieri regolarmente residenti in Italia che hanno compiuto un ciclo di studi nel nostro Paese sia una bufala. I politici che hanno affossato lo Ius Soli sono convinti che esista e sia in atto un piano per la sostituzione del Popolo italiano con stranieri provenienti da altre parti del Mondo. Sarebbe in atto, secondo costoro, un’invasione organizzata dalle famigerate élite mondialiste (e da Laura Boldrini) con la collaborazione delle ONG (che a loro volta sono in combutta con gli scafisti).
E non è un caso che ieri Matteo Salvini abbia attaccato l’Unicef accusandola di essere composta non da VOLONTARI VERI (?) ma da persone che insultano. Già che c’era Salvini non ha rinunciato a paragonare l’Unicef alla Boldrini (che si sa, serve sempre a fare propaganda elettorale). Ma perché Salvini ce l’ha con l’Unicef? Non solo perché è a favore dello Ius Soli (come Salvini del resto) ma per quello che è successo su Twitter (e su Facebook) negli ultimi giorni.
Tra i tanti che hanno espresso la propria delusione per il modo in cui il Senato ha sepolto la legge sullo Ius Soli c’è stata infatti Unicef Italia. Il portavoce di Unicef, Andrea Iacomini, ha parlato di una “vicenda incivile”. Secondo Iacomini a questo punto «saranno quei cittadini della società civile e delle associazioni che continueranno a lavorare seriamente ogni giorno per arginare i danni di questo ennesimo scempio parlamentare e faranno capire a questi 800mila minori quanto essi contino per gli adulti responsabili del Paese». Dichiarazioni che però sono passate in secondo piano a causa dell’attacco sui social di coloro che ritengono che l’UNICEF sia un corpo estraneo al Paese, che porta avanti la tanto temuta agenda della sostituzione etnica.
L’assedio a Unicef Italia su Twitter
Per alcuni la presa di posizione di Unicef Italia è inaccettabile. Perché non si occupano di bambini che soffrono invece che intervenire in maniera indebita negli affari interni del nostro Paese? Del resto tutti sanno che l’Unicef è una costola dell’ONU, l’organizzazione mondialista per eccellenza.
Come spesso accade in questi casi molti utenti sono andati a commentare il Tweet per spiegare che quella dell’Unicef è “indebita ingerenza” e che l’agenzia ONU è “presenza ostile al paese”. Sono persone che magari hanno tollerato le ingerenze della Chiesa (l’ultima sulla legge sul Biotestamento). A poco è servito il tweet di Unicef Italia che ricordava gentilmente che si tratta di un’organizzazione italiana, composta da cittadini italiani con pieno diritto di esprimersi su una vicenda che riguarda l’Italia e i bambini italiani.
L’utente “Porfirogenito” è allora ricorso all’argomentazione: a chi pagate l’Irpef? Ed anche qui la risposta arriva puntuale. Il tono è colloquiale e ma non c’è alcuna maleducazione.
L’assalto però continua, i provocatori non si arrendono. Sono le regole non scritte dell’attivismo digitale soprattutto quando si “dialoga” con un’entità ufficiale. I “troll” hanno un solo scopo: irritare l’addetto alla comunicazione per farlo sbroccare.
Qualcuno prova pure a far passare il concetto che Unicef è in combutta con Renzi e che i soldi delle donazioni sono stati dirottati alla società della famiglia dell’ex Premier. In quella vicenda giudiziaria però Unicef non è sotto indagine ma è parte lesa. Insomma Unicef non avrebbe rubato alcunché.
Gli argomenti contro lo Ius Soli sono pretestuosi e non hanno alcuna logica. La cittadinanza è sinonimo di identità e appartenenza culturale e quindi gli stranieri sono un corpo estraneo. Ed è un peccato che in Italia ci siano già delle differenze culturali, tra Nord e Sud. E che non tutti i cittadini italiani siano cattolici. L’importante è evidentemente che i negri se ne stiano a casa loro.
A questo punto l’addetto alla comunicazione di Unicef Italia cade nella trappola e definisce “idiota e fascista” l’autore del commento. Ed è vero, dire che una persona non può essere italiana perché è culturalmente diversa dallo stereotipo di italiano (che all’estero è: “pizza, mafia e mandolino”) è idiota e anche un po’ fascista.
Perché è chiaro che chi vuole difendere la cultura in realtà sta difendendo soprattutto un’idea di “razza” italica. Per altri invece “è palese: l’Italia è sotto attacco e dobbiamo difenderla da un manipolo di mondialisti che vuole distruggere la nostra Patria, la nostra cultura, la nostra storia”. E chi glielo spiega che “la nostra storia” di cui va tanto orgoglioso è fatta di invasioni, di quelle vere, non di quelle inventate?
Gasparri chiede il blocco dei fondi all’Unicef
Apriti cielo. Maurizio Gasparri, che fino a qualche tempo prima festeggiava la morte dello Ius Soli annuncia provvedimenti contro Unicef italia per essersi espressa contro la decisione del Senato chiede “sanzioni penali, blocco dei fondi e rimozione dei capi”. Ed è particolarmente interessante che la richiesta arrivi da Gasparri, uno a cui i nervi saltano facilmente e che su Twitter non ci pensa due volte prima di insultare un utente che non gli sta simpatico.
Ad un certo punto Unicef ha retwittato un post dell’utente Marta Ecca che esprimeva la sua solidarietà a Unicef e a chi si preoccupa “di proteggere le persone e non i confini”.
La risposta è stata questa: “se ti fai scopare dai negri, non è colpa di gasparri“.
Come ha spiegato David Puente l’account di “andrea” è stato creato appositamente per andare a “blastare” Unicef.
Per Sinistra Cazzate e Libertà, una pagina che sostiene le ragioni dei sovranisti italici contro “il buonismo” quelli di Unicef sono “commenti strafottenti e ingiuriosi”.
Per evitare di essere smentiti nel merito (ovvero nei fatti) SCL ha proposto di abbassare il rating della pagina Facebook di Unicef Italia mettendo una stella alla pagina. E questi sono quelli che prendono in giro i “compagni” che fanno le manifestazioni anti-terrorismo con i gessetti colorati.