Spieghiamo al leghista Morelli la differenza tra Greta Thunberg e Greta di Pontida

In un impeto di para-logica in salsa leghista oggi l'onorevole Alessandro Morelli ci ha tenuto a precisare che Greta Thunberg è minorenne «visto che tanto si parla di minorenni che non devono essere sfruttati». Ma da quando la Lega si occupa di difendere i bambini sfruttati o quelli che soffrono?

Questa mattina il deputato della Lega Alessandro Morelli era ospite ad Agorà su Rai Tre. Si è parlato delle solite cose, degli sbarchi dei migranti, della tassa sui contanti e di quella sulle merendine. Ma si è parlato anche della lotta al cambiamento climatico. Una battaglia che in molti hanno combattuto nel corso degli anni e che oggi è portata avanti da una sedicenne svedese che non sta particolarmente simpatica ai leghisti e ai sovranisti: Greta Thunberg.



Se per Alessandro Morelli Greta “di Bibbiano” e Greta Thunberg fanno la stessa cosa

L’onorevole leghista dopo aver spiegato che non è vero che tutta l’Amazzonia è andata a fuoco e aver precisato che non tutta l’Amazzonia è in Brasile (wow) e difeso il diritto di Bolsonaro di fare un po’ quello che gli pare perché in fondo tutti hanno diritto a distruggere l’ambiente, mica solo i cinesi o gli europei è andato all’attacco dell’attivista svedese. «Oggi noi siamo in balia della signorina Greta che sicuramente ha una grande eco sui principali giornali e ricordo è minorenne visto che tanto si parla di minorenni che non devono essere sfruttati», ci ha tenuto a precisare Morelli. Il che è buffo: generalmente i leghisti sono quelli che chiudevano i porti e facevano spallucce davanti alle foto dei figli dei migranti morti mentre tentavano di venire in Italia.



In pratica per la Lega il problema della lotta al Global Warming è riassumibile in una critica ad personam perché Greta Thunberg ha sedici anni. Secondo la pseudo-logica che va tanto di moda di questi tempi chi “segue” Greta Thunberg non potrebbe al tempo stesso criticare Salvini perché ha portato un’altra Greta quella “di Bibbiano” (che poi non lo era nemmeno) sul palco di Pontida. A rendere ancora più ridicola questa specie di argomentazione c’è il fatto che quello che ha detto che non bisogna strumentalizzare i bambini per fare politica non è un pericoloso buonista ma Matteo Salvini, che sarebbe il capo del partito di Morelli.

Che cosa sta facendo Morelli per salvare il Pianeta?

Ora è vero – è verificabile, come ama ripetere Morelli – che entrambe le Greta sono minorenni (anche se c’è il piccolo dettaglio che una ha dieci anni). Ma è anche vero che non tutte le Greta minorenni sono uguali. Da una parte abbiamo una bambina sulla quale dalla Lega sono state raccontate un sacco di balle. Ad esempio è stato detto che è “di Bibbiano” e che è stata “restituita alla mamma” è si è lasciato intendere che è vittima del “sistema Bibbiano” (quando invece è il padre che ha fatto causa all’ex compagna). Dall’altra abbiamo una ragazzina che non è mai salita sul palco di Pontida (o di qualsiasi altra manifestazione di partito per quel che vale) e che non è stata portata di peso dalla madre ma che ha deciso autonomamente di iniziare uno sciopero per il clima.



Morelli dimostra di non capire che quando Greta dice che lei “è una dei pochi fortunati” e quando attacca “le favole della continua crescita economica” sta criticando proprio il sistema capitalistico che sfrutta quei bambini

Da quello sciopero (skolstrejk för klimatet) è nato dopo un anno il movimento globale dei Fridays for Future che ha raccolto attorno alla battaglia “di Greta” (ma dovrebbe essere una battaglia di tutti) milioni di persone. Mentre a Pontida l’altra Greta consegnava a Salvini le scarpette bianche che qualcuno le aveva detto di dare al leader della Lega la Greta che tanto dà fastidio a Morelli andava all’ONU a parlare di cambiamento climatico. Ma non è nemmeno questa la differenza sostanziale tra le due, perché non è nemmeno giusto fare un confronto di questo genere: la Greta italiana non ha alcuna colpa (al contrario degli adulti). La vera differenza è che una è stata strumentalizzata e usata come simbolo per una battaglia politica. L’altra invece ha deciso di parlare per sé stessa e per il suo futuro. Una non ha detto nemmeno una parola, è stata una comparsa in un grande spettacolo padano, mentre l’altra – con grande scorno dei sovranisti di mezzo mondo – parla eccome.

Morelli è preoccupato perché teme che solo l’Europa faccia la sua parte mentre agli altri (la Cina ad esempio) viene lasciata mano libera per inquinare. Ma non è così, perché all’ONU Greta Thunberg e altri quindici attivisti hanno consegnato una denuncia contro cinque paesi (Germania, Francia, Brasile, Turchia e Argentina) che non hanno rispettato gli impegni della Convenzione dei diritti dei bambini. Quei cinque paesi sono anche quelli che inquinano di più. A chi l’ha criticata perché non ha denunciato la Cina, gli USA, l’Arabia Saudita o la Russia Greta ha spiegato che questi paesi non hanno ratificato la convenzione. Ma questo non significa, come lascia intendere Morelli, che la lotta contro il cambiamento climatico non sia globale. La stessa Thunberg parla di “people” che soffrono e di “interi ecosistemi”, non dice che sono solo gli europei o gli occidentali a non inquinare. Al contrario di Morelli Greta pensa globalmente ed agisce localmente con piccoli esempi alla portata di tutti. E forse Morelli non lo sa: è la società occidentale che con il suo stile di vita è responsabile del cambiamento climatico. Pertanto iniziare da “qui” non solo è l’unica cosa che possiamo fare (siamo o non siamo sovranisti?) ma è anche la cosa migliore da fare.

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