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La modica quantità sulla droga che la Lega vuole abolire

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-03-05

Niente Autonomia, niente legittima difesa, niente flat tax, niente accordo con i pastori sardi: la tecnica di distrazione di massa di Salvini prevede un bersaglio grosso e popolare, la droga. E voi, mi raccomando, continuate a cascarci

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Matteo Salvini non ha ancora ottenuto l’Autonomia che doveva arrivare entro il 15 febbraio altrimenti il sottosegretario alle chiacchiere Giorgetti annava ar Colosseo e se buttava de sotto. Lui non si è buttato, nel frattempo ha dimostrato che con Draghi e con i “circoli finanziari” parla in italiano perché l’inglese non lo conosce bene, e la legge sull’autonomia è ancora in alto mare. Così come la legittima difesa. E la TAV, sulla quale Salvini non ha ancora ufficialmente piegato Di Maio. Per non parlare dell’accordo con i pastori sardi, brutalmente trollati da Salvini e Centinaio dopo le promesse.

La modica quantità sulla droga che la Lega vuole abolire

Insomma, nonostante nei sondaggi Salvini spacchi, nei risultati concreti finora non si è visto molto di leghista e, vista la situazione dei conti, pare francamente difficile anche vedere la flat tax promessa dal Capitano nei programmi elettorali. Per non parlare dell’uscita dall’euro, che ormai è un’utopia dopo che Salvini ha detto che vuole cambiare l’Europa “dal di dentro”, come diceva l’odiato Piddì. Per questo la Lega oggi rilancia con la modica quantità da abolire.

Si tratta della tipica battaglia identitaria di una certa destra, che infatti ha ripercussioni nel dibattito pubblico ma nessun effetto sull’economia che nel frattempo va a picco. Ma è un’utile arma di distrazione di massa oggi che il governo non ha risultati concreti da raccontare per quel che riguarda il popolo leghista e sui giornali si parla di reddito di cittadinanza in vista dell’assalto ai CAF programmato per il 6 marzo.

E allora eccolo, il Salvini di lotta, caricarsi a pallettoni: «Non esiste la modica quantità. Se ti becco a spacciare vai in carcere». Nel disegno di legge sulla droga presentato dalla Lega si prevede l’arresto obbligatorio in flagranza di reato e viene eliminata la circostanza attenuante della lieve entità.

La tecnica di distrazione di massa di Salvini

Salvini alla Camera ha annunciato il provvedimento definito urgente dopo l’incidente di Porto Recanati, dove nel weekend un «marocchino ubriaco senza patente o assicurazione e coinvolto nel sequestro di 225 chili di droga, ha causato un incidente stradale costato la vita a una coppia». Il testo della Lega nel dettaglio prevede che le pene passino da un minimo di 3 a un massimo di 6 anni per lo spaccio di droga e la multa da un minimo di 5mila a un massimo di 20mila. Ma soprattutto considera l’arresto obbligatorio in flagranza ed elimina il concetto di lieve entità.

Sulla linea già annunciata dal ministro di Famiglia Lorenzo Fontana, sopprime infatti gli sconti di pena e la possibilità di «applicare, anziché le pene detentive e pecuniarie, quella del lavoro di pubblica utilità» in caso di produzione, traffico e detenzione anche di “lieve entità” di stupefacenti.  La guerra alla droga del ministro Salvini non vuole fermare il narcotraffico ma colpire i consumatori ben sapendo che un progetto del genere, se diventasse davvero legge, si riverbererebbe su stranieri e italiani che non fanno certo parte del suo elettorato. Meglio di così è difficile, per passare il tempo. In attesa di nuove elezioni.

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