Fact checking

Quello che il MoVimento 5 Stelle non ha ancora capito sulla regola del 3%

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-10-26

Continua la grande saga del MoVimento 5 Stelle che cerca di spiegare agli italiani che il governo fa bene ad aumentare la spesa ed il deficit anche se l’Europa dice di no. Questa volta i bravi ragazzi del MoVimento della trasparenza hanno pubblicato un grafico dove si mostra che quando al governo non c’era il M5S l’Italia è stata tra i paesi più virtuosi dell’Eurozona e che quindi ora è perfettamente legittimo peggiorare le cose

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Ogni giorno un commissario europeo si sveglia e prova a spiegare al governo del cambiamento perché la manovra economica è a rischio procedura d’infrazione per debito eccessivo. Ogni giorno un addetto alla comunicazione del MoVimento 5 Stelle si sveglia ed è costretto a trovare un modo per spiegare un concetto paradossale: è diritto del nostro Paese infrangere le regole europee. Perché? Perché lo hanno già fatto altri.

Il MoVimento 5 Stelle alla guerra contro Moscovici

Ecco quindi che sui social compaiono tabelle, tabelline e grafici che illustrano, dal punto di vista del MoVimento, le ragioni in base alle quali l’idea di fare più debito pubblico non solo è una cosa buona ma anzi non è assolutamente in contrasto con le direttive europee. Era successo quando Luigi Di Maio aveva cercato di dimostrare che quando il Commissario agli affari europei Pierre Moscovici era ministro dell’Economia la Francia aveva più volte sforato il tetto del 3% del rapporto deficit/PIL. Il tutto senza notare che durante il mandato di Moscovici quel rapporto si era notevolmente ridotto. Poi è stata la volta delle tabelline che paragonavano dati a consuntivo sul deficit dei precedenti governi con quello previsto per il 2019 dal governo Conte. Anche in quel caso il trucco era dare per assodato il fatto che il rapporto deficit/PIL per l’anno prossimo sarà al 2,4%. Ma in base alle previsioni di crescita potrebbe non essere affatto così. Ed è questo che la Commissione Europea sta dicendo all’Italia.

m5s moscovici deficit pil regola 3% - 1

Dopo la bocciatura dei giorni scorsi oggi il M5S torna ad utilizzare la stessa strategia. Questa volta il criteri di confronto si ampliano. Non più un paragone con i governi precedenti o con un singolo paese dell’eurozona ma con Francia, Portogallo e Spagna. Anche in questo caso il senso della tabella – che confronta i dati dal 2008 al 2017 – è chiaro. Durante la conferenza stampa Moscovici aveva ribadito che gli altri paesi europei avevano fatto sforzi per restare dentro i parametri di Maastricht e che l’Italia deve fare altrettanto.

m5s moscovici deficit pil regola 3% - 6

Il grafico di True Numbers mostra come tutti i paesi della tabella del M5S stiano rientrando dal deficit eccessivo [Fonte]

Secondo il M5S l’Italia ha invece fatto molto meglio e quindi nel 2019 potrà fare più debito e un deficit previsto al 2,4%. L’aspetto positivo è che per una volta i famigerati precedenti governi non hanno solo colpe ma anche dei meriti. Nemmeno troppo implicitamente il MoVimento 5 Stelle ammette che la manovra economica del governo sarà peggiorativa. È questo quello che succede quando le manovre si scrivono a Roma e non a Bruxelles?

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Quando al governo c’erano gli altri l’Italia ha rispettato le regole europee

«L’Italia è il Paese che più di tutti ha rispettato le folli regole che hanno distrutto la nostra economia» chiosa il MoVimento, aggiungendo che «se diffondono menzogne, anche di fronte ai numeri, è perché vogliono mettere pressione ad un Governo che non accetta più di massacrare i cittadini italiani a colpi di austerità». Ancora una volta però il M5S aggira la questione e non affronta il vero problema. Innanzitutto la tabella di risposta a Moscovici non fa notare come il rapporto deficit/PIL sia continuato progressivamente a scendere nel corso degli anni in tutti i paesi presi in esame (Italia compresa). La manovra del governo Conte invece va in controtendenza e farebbe aumentare il rapporto deficit/PIL e di conseguenza fallire gli obiettivi di bilancio. Ed è questo che preoccupa la Commissione Europea.

Bisogna poi ricordare ai più distratti che non è solo il “rapporto deficit/PIL al 2,4%” ad essere oggetto di contestazioni. È il contenuto della manovra, che dichiaratamente punta a fare più debito per finanziare il Reddito di Cittadinanza e il superamento della Fornero a destare preoccupazione. Ad esempio la parziale abolizione della riforma delle pensione significa che lo Stato nei prossimi anni spenderà di più del previsto per finanziare la spesa pensionistica. Questo a fronte di una crescita che si annuncia inferiore al previsto contribuirà a rendere ancora più insostenibile la spesa pubblica e il debito. Fare deficit come lo hanno fatto i paesi europei citati nella tabella legandolo a riforme strutturali è una cosa. Farlo invece per far aumentare la spesa ha un significato diametralmente opposto.

Come mostra il grafico di Italiadati qui sopra tutti i paesi presi in esame nella tabella del MoVimento 5 Stelle si sono impegnati a ridurre il peso del proprio debito pubblico (è la linea tratteggiata dalle crocette). La manovra italiana per il 2019 invece va nella direzione opposta alla progressiva riduzione del disavanzo e del rientro dal debito. È necessario poi tenere conto del rapporto tra rapporto debito pubblico e prodotto interno lordo. Quello italiano nel 2017 era pari al 131,2% , ed è attualmente il secondo più alto dell’Eurozona dopo la Grecia e l’Italia è il paese che spende di più per interessi sul debito. Per questo motivo per un paese che ha un debito al di sotto del 100% del PIL (come è il caso della Francia che è al 98,5% e  la Spagna che è 98,1%) è più accettabile aumentare le spese e fare un deficit (ovvero rapporto tra entrate e uscite) al 3%. La regola del 3% non è l’unico criterio che viene adottato per valutare il Documento Programmatico di Bilancio dal momento che la Commissione valuta il contenuto della manovra e il percorso volto alla riduzione del debito. Questo è il motivo per cui l’Italia – e nessun paese europeo – non hanno fino ad ora mai visto bocciare un DPB.

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