La lettera di Roberta Lombardi a Beppe Grillo su morti e buche in strada

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-07-06

La consigliera regionale striglia il Garante M5S. E i grillini nei commenti le dicono di farsi i fatti suoi

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«Caro Beppe, … tua Roberta»: dopo la simpatica scenetta di Beppe Grillo che nega l’esistenza di buche a Roma mentre sobbalza in auto per una buca e ammira l’asfalto perfetto su una strada non gestita dal Campidoglio o dai municipi, Roberta Lombardi scrive una lettera aperta al Garante M5S per ricordargli che fare lo spiritoso sui morti in strada è inopportuno.

Caro Beppe, come chiunque ti voglia bene io guardo tutti i tuoi video e i tuoi show con il sorriso. Perché oltre ad essere stato un visionario e aver immaginato una forza politica completamente diversa, che sta rivoluzionando un paese nonostante la violenta reazione di chi vorrebbe che tutto rimanga com’era, tu sei e resti un grande comico. Uno di quelli che fanno ridere già solo per il tono della voce, per le facce, per la capacità di trovare le parole giuste, sempre, e di far scattare la risata. Per questo qualche giorno fa sono rimasta stupita, ed è per me la prima volta, di aver visto un tuo video ed aver reagito, alla fine, non con un sorriso ma con un fondo di tristezza. E mi sono subito chiesta il perché.

Vedi mio carissimo Beppe, mentre era divertente vederti fare “Il moralizzatore del traffico”, quando hai chiuso il tuo minitour romano dicendo “non ci sono buche, nessuna buca, nessuna buca”, non ho più riso, e mi è sceso un velo di tristezza. Perché purtroppo il problema delle buche a Roma (come in tantissime altre città italiane) non fa ridere. Perché purtroppo ci sono persone che hanno subito gravi infortuni, e famiglie che hanno subito lutti, a causa del pessimo stato del manto stradale.

roberta lombardi grillo buche

La Lombardi però è una grillina. E in quanto tale non può esimersi dal dare le colpe agli altri anche sulle buche:

Il motivo è presto detto: per DECENNI si è permesso a chi vinceva gli appalti sulla manutenzione strade di fare un po’ come gli pareva: rattoppi, asfalti non conformi, capitolati non rispettati, lavori non fatti a regola d’arte: la classica beffa all’italiana, spesa pubblica altissima e risultati mediocri. Tanto pagava lo stato, tanto bastava un controllore complice nell’ente appaltatore, e tutto passava sotto silenzio. Questo andazzo vergognoso, avallato da amministrazioni e burocrazia comunale, ha ridotto le strade di Roma -la mia amatissima città- un autentico disastro. Ed io capisco benissimo lo sforzo che Virginia Raggi e la sua giunta stanno facendo per sistemare quanto più possibile quel disastro, rispettando le regole e utilizzando come si deve il denaro pubblico.

Ora, posto che tutto ciò sia vero, quello che sfugge a Roberta Lombardi è che la Giunta Raggi si trova seduta sulle poltrone del Campidoglio ormai da più di due anni. Se è vero che a Roma l’amministrazione deve fare le gare, è anche vero che le gare non sono state fatte e quando sono state fatte sono state in seguito annullate in autotutela perché i bandi erano sbagliati. E infatti il famoso piano Marshall per le buche è andato a finire esattamente così: con una trattativa negoziata con le ditte – esattamente quello che la Lombardi esecra – e con altre gare bloccate. Ora, va bene, magari gli altri erano ladri ma averli sostituiti con incapaci non rappresenta un vantaggio.

Ma noi non possiamo dire “non ci sono buche”, caro Beppe. Sarebbe da incoscienti, e noi non lo siamo. Dobbiamo dire la verità: a Roma c’è una situazione difficilissima, nonostante si sia cambiato passo nell’assegnazione e nella gestione dei lavori. Dobbiamo dire la verità e dobbiamo fare di più, cercando possibilmente delle convergenze: con noi in Regione, col Governo e il ministero dei Lavori Pubblici, con l’Europa cercando di ottenere quanti più finanziamenti possibili per ovviare ad un problema che è sì ereditato dal passato (e i sindaci che ci hanno portato qui dovrebbero vergognarsi, anziché alzare il ditino!) ma che tocca a noi, oggi, risolvere nel modo più rapido, trasparente ed efficiente possibile. Tutti noi, tutti insieme, dobbiamo aiutare l’amministrazione capitolina a fare il massimo, perché noi siamo il MoVimento Cinquestelle: non mettiamo la polvere sotto il tappeto, non mettiamo le chiacchiere sopra le buche. Noi risolviamo i problemi e cambiamo il modo stesso di affrontarli, dunque -anche guardando con rispetto a chi per quelle buche ha avuto la vita rovinata- noi non dobbiamo dire che le strade di Roma sono perfette, ma semmai che saremo così bravi da sistemare anche questo problema. Saremo i primi a farcela, anche in questo, con la forza della ragione e della verità. E allora, solo allora, potremmo ridere di nuovo, parlando delle buche di Roma.

Ecco perché il suo appello finale pare un po’ scoordinato rispetto alla realtà dei fatti. Ma per fortuna ci pensa il popolo grillino a rimettere le cose a posto: il post della Lombardi subito dopo la pubblicazione si riempie di gente che le dice di farsi i fatti suoi:

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Il che è ingeneroso e soprattutto ricorda un brutto precedente: la Lombardi fu l’unica esponente grillina ad attaccare Marra per tempo e proprio per questo venne attaccata e insultata a più riprese dal popolo del M5S, romano e non. Il risultato? Alla fine sarebbe stato necessario chiederle scusa visto che aveva ragione. Ma nessuno lo ha fatto.

Leggi sull’argomento: Perché Boeri ha ragione sull’immigrazione

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