La strana allusione di Renzi su Di Maio e le fake news

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-12-18

Il segretario PD accusa uno dei collaboratori di Di Maio di avere attività nel settore delle fake news. E promette sorprese…

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Oggi Matteo Renzi rilascia una lunga intervista a Maria Teresa Meli del Corriere della Sera in cui parla della commissione banche e ammette che il suo consenso è in calo, annunciando una campagna elettorale “a tappeto” per recuperare punti e tornare a essere il primo partito. Renzi però fa anche una strana allusione a un collaboratore di Di Maio e a un’attività nel settore delle fake news, sulla quale a quanto pare promette sorprese:

La campagna sulle fake news stenta a decollare.
«Nessuno pensa che vinceremo la campagna elettorale parlando di fake news. E aggiungo che il tema delle fake news non è importante tanto per la politica quanto per la salute dei nostri figli, la battaglia sui vaccini, le sfide contro l’anoressia, le ricette finte contro il cancro. Insomma: evitare che la Rete sia piena di schifezze è un dovere morale e civile.
Penso però che sia fondamentale fare chiarezza anche sulle strutture inventate di sana pianta per alimentare notizie squallide e false. Non vedo nemici russi alle porte: dico che Lega e Cinque Stelle su questo non ce la stanno raccontando tutta. Mi colpisce che Di Maio non voglia fare un confronto con me: gli chiederei degli 80 euro e del Venezuela,certo. Ma potrei domandargli come spiega l’attività in questo settore di uno dei suoi principali collaboratori. Diamo tempo al tempo e vedrete a cosa mi riferisco».

Il Partito Democratico ha già presentato la settimana scorsa un dossier sulle fake news, in cui si parlava di Marco Mignogna, creatore del sito di Noi con Salvini e proprietario di alcune pagine unofficial vicine al M5S.
pd fake news rapporto - 2
In questa dichiarazione, preannunciata ieri sempre sul Corriere come una “bomba” sul tema, però si parla di “stretti collaboratori” di Di Maio. Nel comitato elettorale che appoggia il candidato premier M5S ci sono Dario De Falco, Vincenzo Spadafora e Pietro Dettori. Spadafora è lo storico portavoce di Di Maio che proviene dalla scuola di Rutelli, Dettori è un uomo della Casaleggio Associati mentre di De Falco si parlò anche dopo la pubblicazione del dossier, perché aveva postato contenuti del famigerato “Club Luigi Di Maio”, già oggetto di molte attenzioni in questi tempi:

 Il profilo “De Falco” condivise sulla pagina del «Club» la foto di un compleanno di Di Maio di anni fa. “De Falco” si tagga con “Nicola Iovinee”, uno degli admin del «Club». Siamo in una sfera non ufficiale, naturalmente il Movimento e Di Maio nulla hanno nulla a che fare con tutto ciò.

Chissà che sorpresona tirerà fuori dal cilindro Renzi.

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