Il Polo della Rete
In fondo per anni Grillo ci ha raccontato che siamo al 77° posto della classifica della libertà di stampa dicendo che era colpa dei giornalisti anche se non era vero. Non si può pretendere che imparino tutto in una volta sola, nemmeno Travaglio ci riesce. Enrico Mentana però ieri ha fatto notare quanto siano inutili e controproducenti le pressioni esercitate sui giornalisti (che siano di regime o meno) tramite copia-incolla. A quanto pare il direttore del Tg di La 7 è stato bersagliato da diversi utenti che spontaneamente hanno iniziato a chiedere di non fare campagna elettorale per il Partito Democratico contro il MoVimento. L’appello a FARE GIRARE però questa volta si è rivolto contro chi lo faceva e che è stato blastato da Mentana.
Ora direte voi, se lo dice Mentana lo capiranno. Riusciranno a capire che non è in questo modo – con lamentele e velate minacce – che si ottiene una corretta informazione (dal punto di vista di chi?).
La risposta è no. Qualche ora fa Mentana ha pubblicato un post sulle elezioni in Regno Unito. Si parla di May e di Corbyn e degli interrogativi che verranno sciolti stasera alla proclamazione dei risultati.
Ecco che compare l’attivista a 5 Stelle che chiede a Mentana di fare “il giornalista serio e non di regime” e di far vedere le piazze strapiene quando ci sono i rappresentati del M5S. La risposta del Direttore è un’altra blastata. Ma dimostra che la precedente, quella contro le pressioni offensive nei confronti della sua professionalità e buona fede non è servita a nulla.