Fact checking
Emilia Romagna, i sondaggi e la sfida tra città e provincia
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-11-18
Il sondaggio Winpoll dà in vantaggio Bonaccini, ma la Lega fa il pieno di voti nei piccoli borghi dell’Emilia Romagna. E il voto totale delle Europee ha premiato di gran lunga il centrodestra
Domani a CartaBianca andrà in scena il primo confronto tra Lucia Borgonzoni, candidata del centrodestra, e Stefano Bonaccini, presidente uscente dell’Emilia Romagna e candidato del centrosinistra senza il MoVimento 5 Stelle, che non ha ancora deciso se parteciperà o no alle elezioni anche se big del calibro di Lorenzo Fioramonti chiedono ai grillini di scendere in campo per sostenere il governatore uscente.
Emilia Romagna, i sondaggi e la sfida tra città e provincia
In un clima da battaglia di Stalingrado, come l’ha definito il leghista storico Roberto Maroni (forse dimenticando che in campo c’erano Hitler e Stalin e chi ha vinto nell’occasione), il sondaggio di Winpoll commentato ieri da Roberto D’Alimonte sul Sole 24 Ore dà il governatore uscente in vantaggio sulla candidata di Bibbiano: nella rilevazione Winpoll le intenzioni di voto sono state rilevate sulla base di due scenari. Nel primo il M5s si presenta con un suo candidato. Nel secondo appoggia il candidato della coalizione del centro-sinistra più civiche. Nella competizione a tre (primo scenario) Bonaccini ottiene il 50,7% delle intenzioni di voto contro il 42,1% della Borgonzoni e il 6,2% del candidato M5s. Come si vede nel grafico un contributo importante viene dalla sua lista civica, il che testimonia il suo appeal personale. Nella competizione binaria (secondo scenario) Bonaccini sale al 56,2 mentre la sua rivale resta praticamente ferma al 42,9%.
D’altro canto la situazione socio-economica in Emilia-Romagna è significativamente migliore rispetto all’Umbria, come dicono tutti gli indicatori dal Pil regionale al tasso di disoccupazione, e questa è una delle ragioni per cui l’88% degli intervistati giudica la qualità della vita nella regione molto positivamente o abbastanza positivamente. Tra questi ci sono anche l’80% degli elettori della Lega e il 90% di quelli del M5s. Questo giudizio è condiviso da tutte le categorie professionali, compresi gli operai e i disoccupati. Inoltre sono in tanti a pensare che la qualità della vita negli ultimi cinque anni sia rimasta uguale (45%) o migliorata (il 18%). Un giudizio condiviso dal 52% degli stessi elettori della Lega. E poi c’è l’effetto Bonaccini: dopo cinque anni di governo ben l’80% degli elettori emiliano-romagnoli giudica positivamente l’operato della sua giunta. E, cosa ancora più significativa, questo vale anche per il 62% degli elettori della Lega e addirittura per il 90% di quelli del M5s. Il giudizio è inoltre largamente positivo, con valori sempre superiori al 70%, tra tutte le categorie professionali e in tutte le fasce d’età.
I piccoli borghi votano tutti Lega
Ma c’è un problema all’interno di questo quadro. Ed è quello del voto dei piccoli borghi. Alle elezioni europee la Lega ha superato il Partito Democratico di 56mila voti, altri 235mila ne hanno presi insieme Fratelli d’Italia e Forza Italia.
E questo è accaduto perché il Carroccio ha sbancato nelle città più piccole: la Lega è arrivata al 45% nei comuni sotto i tremila abitanti e ha toccato il 35% in quelli tra 15mila e 50mila abitanti. È scesa invece sotto al Partito Democratico in quelle da 50mila abitanti in su.
Intanto il leader leghista oggi inizierà la sua giornata emiliana a Minerbio e Carpi, ma le «sardine» lo attenderanno a Modena, dove Salvini parteciperà a una cena con circa 400 militanti in via Gallucci. Poco lontano, in piazza Mazzini, si daranno appuntamento le «sardine» modenesi. Il Capitano doveva essere in città per le 19, ma poi ha cambiato programma per non incrociarli. Basterà?
Leggi anche: Ops: Salvini cambia programma per non incrociare le Sardine