Le Sardine contro Salvini a Modena come a Bologna

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-11-18

In città arriva Salvini e due studenti chiamano tutti a raccolta. Jamal Hussein e Samal Zaoul: «Ci opponiamo, pacificamente, a una politica che se la prende col più debole. E poi, qui in Emilia mi trovo benissimo, non vedo perché un sistema che funziona debba essere cambiato, mi auguro che il centro-sinistra argini la Lega»

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Le Sardine contro Salvini a Modena cercano il bis di Bologna. Dopo la manifestazione del Crescentone che ha oscurato il Paladozza durante la presentazione della candidatura di Lucia Borgonzoni, il leader sconfitto dalla piazza di Bologna giovedì scorso si terrà lontano dal centro storico dove invece era atteso per una passerella nella via della movida modenese con grande allarme delle forze dell’ordine: città blindata e collettivi già sul piede di guerra.

Le Sardine contro Salvini a Modena come a Bologna

Salvini parteciperà a una cena elettorale al ristorante “Duecentododici”, in periferia, dopo una visita allo zuccherificio di Minerbio, nel Bolognese, e alla Twinset, azienda tessile di Carpi. Un’ora e mezza prima, ovvero alle 19, le “sardine” si stringeranno in piazza Mazzini, vicino al centro storico, dove s’affaccia la sinagoga. Un luogo scelto non a caso, come spiegano nella presentazione dell’evento su Facebook: “Dopo che la Lega non ha votato la comissione contro il razzismo e l’antisemitismo, dopo che la Lega non si è voluta alzare ed applaudire un Senatrice sopravvissuta ai campi di Sterminio, dopo che anche la Lega Modena, in consiglio comunale, ha scelto di non rendere omaggio a Liliana Segre”.

sardine contro salvini modena
L’evento delle Sardine contro Salvini a Modena su Facebook

Ad organizzare la manifestazione, alla quale non sono graditi simboli di partito, e che già adesso conta 3600 partecipanti promessi, sono Jamal Hussein e Samal Zaoul: hanno entrambi 21 anni, lei studia filosofia e storia alla triennale in Scienze della cultura, lui è iscritto a Ingegneria meccanica. Entrambi hanno raccontato a Repubblica il perché della manifestazione:

«L’Emilia Romagna è già libera da 75 anni, non ha bisogno di essere liberata da nessuno, tantomeno da Salvini» insiste Samar, arrivata all’età di un anno dalla Tunisia, la cittadinanza italiana in arrivo, «ma la burocrazia rallenta tutto. Io però mi considero già cittadina italiana, vivo qui da 20 anni, difendo questa terra e la buona politica, mi indigno di fronte alla propaganda e al menefreghismo, alla retorica populista che ogni volta mette qualcuno nel mirino: chi arriva dalle prigioni libanesi, il ragazzino che mangia il tortellino al pollo, lo straniero».

La sintesi è di Jamal, marchigiano doc con genitori libanesi, nato a Fermo, cresciuto a Sant’Elpidio a mare, gli studi da fuorisede a Modena: «Ci opponiamo, pacificamente, a una politica che se la prende col più debole. E poi, qui in Emilia mi trovo benissimo, non vedo perché un sistema che funziona debba essere cambiato, mi auguro che il centro-sinistra argini la Lega».

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