Politica
Di Maio e Salvini: chi è il traditore sulla TAV?
neXtQuotidiano 13/02/2019
Il leader M5S fa sapere che aveva raggiunto un accordo con Salvini sull’Alta Velocità: questo significa che, ad esempio, mentre la Lezzi annunciava battaglia sul TAP Di Maio se l’era già venduta?
Un retroscena molto curioso pubblicato dalla Stampa di oggi racconta che Luigi Di Maio accusa Matteo Salvini di tradimento sulla TAV. E la storia è molto interessante, perché racconta di un patto tra i due leader sulla TAV ma anche su tutto il resto:
Il leader M5S si sarebbe sfogato con i suoi collaboratori: «Salvini ha tradito la promessa che mi aveva fatto». Il «tradimento», per Di Maio, si è consumato una decina di giorni fa, quando il leader della Lega è andato a visitare i cantieri Tav a Chiomonte.
Il capo politico del M5S, spiegano, sostiene che sulle infrastrutture c’era un accordo verbale molto chiaro con la Lega, definito prima della firma del contratto di governo.
«Salvini – è la tesi Di Maio – ha detto che non poteva assicurarmi il no su tutte le grandi opere che non volevano. Mi ha detto: “Dimmene una che per voi è la più importante”. E io gli ho risposto “la Tav”».
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Ora, è vero che l’attendibilità di Di Maio in politica è quella che è (cioè nulla, visto che il ministro è abituato a mentire anche davanti all’evidenza) ma facciamo per una volta l’ipotesi che sia tutto vero. In questo caso c’è da fare un ragionamento conseguente: se Di Maio ha scelto la TAV, significa che su TAP, Terzo Valico e ILVA era già tutto deciso. Ovvero che mentre la Lezzi andava in giro a dire che la TAP non si sarebbe fatta, Di Maio se l’era già “venduta” con l’accordo che poi Salvini non ha rispettato. Non male, no? E c’è di più, perché l’articolo prosegue con la versione della Lega:
Una versione che contrasta con quella dell’alleato, i leghisti ancora in questi giorni parlano di un «patto SalviniDi Maio» sulla Tav che, secondo loro, prevedeva una «versione ridotta dell’opera, in cambio di un piano di infrastrutture al Sud». Per Di Maio, invece, solo la rinuncia alla Tav da parte della Lega poteva giustificare il resto dell’accordo sulle infrastrutture: per questo, spiega, il M5S avrebbe accettato il Terzo valico, Tap, Pedemontana e altre opere che i grillini avevano promesso di bloccare.
La versione della Lega è che si andava verso il progetto di fare la TAV all’insaputa dei No TAV. E non è niente male anche questo, no?