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Così il Comune di Roma strizza l'occhio ai genitori no-vax e free-vax
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2017-09-08
Secondo Davide Barillari gli avvocati delle associazioni (ovviamente no-vax) sono a stretto contatto con il sindaco di Roma e l’assessore ai servizi sociali per “gestire vari problemi” circa la presentazione delle autocertificazioni. E curiosamente il Comune di Roma ha deciso di adottare un atto sostitutivo di notorietà che consentirebbe agli antivax di prendere tempo ed evitare di far vaccinare i figli
Ci sono poche cose di cui possiamo avere un’assoluta e ferma certezza e una di queste è il fatto che è una sciocchezza dire che il MoVimento 5 Stelle è contro i vaccini. Lo è da quando Guido Silvestri ha spiegato la posizione ufficiale del M5S sulle vaccinazioni pediatriche mettendo nero su bianco che il M5S, pur essendo contrario alle soluzioni coercitive in campo vaccinale, non è a favore della libertà di scelta.
Come prendere tempo presentando l’autocertificazione dello stato vaccinale
Il problema del M5S ora è come conciliare la nuova posizione sui vaccini con quanto detto da Grillo in passato. A rimanere spiazzati dal Grillo pro-vaccini non sono stati solo gli elettori e i simpatizzanti del MoVimento ma anche diversi portavoce e parlamentari, eletti in rappresentanza anche di quei genitori preoccupati che ora si oppongono in tutti i modi alla legge 119/2017. Il tema del momento è come fare ad evitare le vaccinazioni e allo stesso tempo poter iscrivere i figli a scuola. Il Ministero della Salute ha infatti stabilito che entro il 10 settembre i genitori dei bambini iscritti alla scuola dell’infanzia dovranno presentare copia del certificato vaccinale o un’autocertificazione che attesti se sono state effettuate le veccinazioni.
Davide Barillari e il Comune di Roma “al lavoro” con le associazioni di genitori
Il Comune di Roma sembra voler venire incontro ai genitori no-vax con la creazione di un modulo per l’autocertificazione molto dettagliato dove mette a disposizione una moltitudine di opzioni. Non c’è nulla di irregolare perché l’autocertificazione serve solo a certificare lo stato della situazione vaccinale del bambino. Ecco quindi che è prevista, come stabilito dalla legge, la possibilità di esonero per avvenuta immunizzazione in seguito ad una malattia (ad esempio per morbillo e varicella). O meglio, come spiega la sindaca Virginia Raggi nella sua lettera ai genitori, “di dichiarare alcune ipotesi di auto-immunizzazione”. Un genitore può anche attestare di avere la notifica di avvenuta immunizzazione ma che questa non risulta ancora disponibile (cosa che dovrebbe valere solo per il morbillo, visto che il medico deve dichiarare lo stato di malattia all’ASL).
Se poi un genitore vuole prendere tempo non c’è nulla di meglio che dichiarare di essere in attesa di un appuntamento per l’effettuazione di analisi sierologica, oppure di aver ottenuto l’appuntamento ma di essere in attesa dell’esame. Vogliamo essere ancora più precisi? Allora si può dichiarare di aver ottenuto l’appuntamento, di aver fatto l’esame ma di essere in attesa dei risultati. La legge prevede che chi risulta immunizzato naturalmente possa adempiere “mediante la somministrazione di vaccini in formulazione monocomponente o combinata in cui sia assente l’antigene per la malattia infettiva per la quale sussiste l’immunizzazione”. Anche se il Ministero precisa che “in ogni caso, effettuare una vaccinazione non comporta alcun rischio per un soggetto immunizzato, ma rafforza comunque le difese immunitarie”. Il problema è che al momento non risultano autorizzati in Italia prodotti vaccinali monocomponenti contro difterite, pertosse, morbillo, rosolia e parotite. L’attesa potrebbe essere quindi a tempo indeterminato e consentire di mandare i bambini a scuola evadendo l’obbligo. Perché chi presenta l’autocertificazione ha la possibilità di rinviare la presentazione dell’effettiva certificazione al 10 marzo 2018.
Il Comune di Roma probabilmente è solo molto scrupoloso e ha deciso di prendere alla lettera le disposizioni ministeriali. E potrebbe essere senza dubbio così se non fosse che in queste ore Davide Barillari ha invitato i cittadini romani a segnalare i casi delle scuole che minacciano di non far accedere a scuola i bambini non vaccinati e che richiedono una dichiarazione sostitutiva diversa dall’atto di notorietà del Comune di Roma.
C’è chi segnala le scuole “colpevoli” mentre a chi chiede quale problema ci sarebbe Barillari risponde che ci sono “vari problemi che stanno gestendo gli avvocati delle associazioni, i coordinamenti di genitori, a stretto contatto con il sindaco di Roma e l’assessore ai servizi sociali”. E le associazioni dei genitori non possono essere che quelle di chi si oppone all’obbligo vaccinale che a quanto pare sono in stretto contatto con il sindaco di Roma e l’assessore ai servizi sociali. Ed infatti in un altro post Barillari condivide il link delle linee guida COMILVA stilate dall’Avv. Luca Ventaloro per i genitori free-vax nonché quello dell’esposto contro la legge Lorenzin.
Un’affermazione che fa pensare che con quel modello di atto sostitutivo il Comune di Roma abbia voluto dare una mano alle associazioni che lottano per far abrogare la legge sulle vaccinazioni obbligatorie consentendo ai genitori no-vax di prendere tempo.
Chissà se Guido Silvestri e la Senatrice Elena Fattori sanno che un consigliere regionale M5S sostiene di essere a favore della libertà di scelta in campo vaccinale e corteggia le associazioni di antivaccinisti.
La senatrice Fattori ha infatti detto chiaramente che l’approccio basato sulla raccomandazione del M5S non è la libertà di scelta. E chiunque abbia letto il post di Guido Silvestri in merito alla posizione ufficiale sui vaccini se ne può rendere conto. E Barillari allora?