Come voteranno su Rousseau gli eletti del MoVimento 5 Stelle

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-09-02

Deputati e senatori (molti al secondo mandato) escono allo scoperto a favore del Sì all’accordo di governo con il PD. Gli unici due dichiaratamente contrari sono Gianluigi Paragone e il consigliere regionale Davide Barillari. Riusciranno i nostri eroi a salvare la poltrona?

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Niente hashtag questa volta. Niente parole d’ordine tipo io sono nel contratto. Ma piano piano deputati e senatori del M5S (una volta c’era addirittura l’obbligo di chiamarli portavoce) stanno uscendo allo scoperto con dichiarazioni sul voto di domani su Rousseau. E al momento quelli che si fanno sentire di più sono i sostenitori del Sì all’accordo con il PD per un governo guidato da Giuseppe Conte.

I portavoce pentastellati che voteranno sì al governo con il PD

Il senatore Mario Michele Giarrusso – quello che faceva il gesto delle manette ai colleghi Dem dopo aver negato l’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini – è stato uno dei primi ad uscire allo scoperto a favore del Conte-bis. «Domani voterò Si. Il perché ve lo racconterò presto in un video #Rousseau» ha scritto su Twitter il senatore M5S Alberto Airola, quello che qualche settimana fa prima voleva dimettersi per il sì del Governo del Cambiamento al TAV e poi ha pensato bene di chiedere le dimissioni di quelli che volevano la Torino-Lione. Ma il senatore piemontese non è l’unico. «Visto che molti portavoce lo stanno già facendo, ho deciso anche io di lanciare il mio endorsement in favore della mia tesi. Domani voterò sì al quesito che verrà posto su Rousseau»  ha scritto su Facebook la senatrice Gabriella Di Girolamo che in un post ha ricordato come «per anni con il PD ci siamo gridati contro ogni cosa ma oggi è il momento della maturazione e magari anche il momento giusto per rivedere quella maledetta legge elettorale che non ci ha permesso, dopo il 4 marzo 2018, di andare da soli al governo di questo Paese».

airola m5s rousseau conte bis - 1

Endorsement di peso è senza dubbio quello del sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano che ha fatto sapere che la sua scelta sarà quella di votare Sì perché – tra le altre cose – Giuseppe Conte resta Presidente del Consiglio e il MoVimento 5 Stelle e perché così il M5S continuerà ad avere “la maggioranza netta dei ministeri” (alla faccia di quelli che dicevano che erano quelli del PD preoccupati delle poltrone). In caso di affermazione dei “No” il rischio è quelli di “consegnare il Paese al trio Salvini-Berlusconi-Meloni”.

manlio di stefano rousseau conte bis - 1

Anche la deputata Azzurra Cancelleri annuncia il suo voto su Rousseau mettendo le mani avanti sul fatto che sia un governo con il PD. Ma d’altra parte come si fa a lasciare il Paese alla Lega (dopo averci governato per un anno)? «Come ha ben detto Luigi Di Maio – scrive la Cancelleri – non voglio lasciare il paese affondare, non voglio essere irresponsabile al pari di Salvini, non voglio che questa assurda crisi dovuta alla Lega ricada sui cittadini italiani con notevoli disagi e sacrifici futuri per tutti noi, voterò Sì».

azzurra cancelleri m5s rousseau conte bis - 1Il deputato Federico D’Incà invece annuncia il suo Sì in maniera più sibillina, vale a dire rendendo più chiaro il senso del quesito posto su Rousseau: “Vuoi tu un governo M5S, Partito Democratico con Giuseppe Conte presidente del Consiglio o un governo Lega, Forza Italia e Fratelli D’Italia con Salvini Presidente del Consiglio?”. Anche l’ex senatrice e ora consigliera regionale Roberta Lombardi è a favore del Sì, anche se non lo dice esplicitamente ma tramite una condivisione di un tweet di Giuseppe Brescia.

Sì al Conte-bis anche da Giuseppe Brescia e Marta Grande

A favore dell’accordo con il PD c’è appunto il deputato Giuseppe Brescia, che ha elencato tre motivi per votare Sì al Conte-bis: la figura di Conte, la necessità di evitare l’aumento dell’Iva al 25,2% e il fatto che il MoVimento 5 Stelle è postideologico (pensate, ci sono dei grillini che ancora lo dicono nel 2019).

giuseppe brescia rousseau conte bis - 1

Per la deputata Marta Grande invece domani si vota “se portare avanti le intese con il Partito Democratico”. Non è così: domani si vota sull’eventualità di formare un governo con il PD. E il fatto che venga promessa la pubblicazione del programma di governo significa che le intese sono già giunte a conclusione.

marta grande rousseau conte bis - 1

Ad ogni modo per l’onorevole Grande ritene che sia necessario votare sì, perché altrimenti si tornerebbe ad elezioni, un disastro. E lei come tanti altri parlamentari al secondo mandato non potrebbe essere più candidata. Volete voi che il sogno dei cittadini portavoce possa continuare? In caso di risposta affermativa votate Sì per tenere i deputati e i senatori all’interno della casa delle istituzioni. Con queste premesse chi nel M5S voterebbe no?

Paragone e Barillari: c’è chi dice no

Senza dubbio il senatore Gianluigi Paragone, che su Facebook canticchia C’è chi dice No di Vasco Rossi e che da giorni va ripetendo di essere contrario ad un accordo con il PD. Ma non ha ancora deciso cosa farà da grande, uscirà dal M5S e andrà con la Lega? Lascerà il Parlamento e tornerà a raccontarci di quando Laura Boldrini favoriva l’invasione dei migranti? Speriamo che in Rai o a La 7 ci sia qualcuno che dice no.

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Un altro che da giorni dice mai col PD è il consigliere regionale Davide Barillari, che oggi su Facebook ha scritto #IoVotoNo e pubblicato il famoso grafico della “piovra del PD”. Proprio quello reso celebre da Alessandro Di Battista in video e comparsate televisive. Ma il Dibba sommergibile ancora non si è espresso sul voto. Anzi ai cronisti oggi ha fatto sapere che «Non ho mai dichiarato in vita mia cosa voto».

barillari rousseau conte bis - 1

Non è chiaro cosa faranno Paragone e Barillari qualora Rousseau dovesse ratificare l’accordo. E non si sa cosa voteranno i tanti deputati e senatori (ma anche europarlamentari e portavoce a vario titolo) che ancora non sono usciti allo scoperto a favore del Sì o del No. È la proverbiale trasparenza del M5S: quanno ce pare.

Leggi sull’argomento: La farsa di Giuseppe Conte che non è del M5S

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