Fact checking
Achille Variati: il sindaco del PD chiede una proroga alla Lorenzin sul decreto vaccini
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2018-02-08
In Veneto l’8% dei bambini in età d’asilo (8800 bambini) non è vaccinato. La copertura vaccinale nella fascia d’età 0-6 è intorno all’85% (dovrebbe essere 95%) ma il sindaco di Vicenza, esponente del Partito Democratico, dimostrando un alto senso dello Stato e del rispetto della legge scrive alla Lorenzin per chiedere una seconda proroga e consentire ai figli dei free-vax di finire l’anno scolastico.
Non ci sono solo le amministrazioni locali a 5 Stelle (ad esempio Roma e Torino) a chiedere alla ministra della Salute Lorenzin una “proroga” all’applicazione della legge sulle vaccinazioni obbligatorie. Incoraggiato dall’iniziativa del Comune di Roma e dal sostegno dell’ANCI anche un sindaco del PD, il vicentino Achille Variati ha deciso ieri di scrivere a Beatrice Lorenzin per chiederle in buona sostanza di cambiare la legge che prevede che i bambini non vaccinati entro il 10 marzo debbano essere esclusi dal servizio scolastico.
Il sindaco di Vicenza chiede la proroga della proroga alla legge sui vaccini
La Lorenzin ha spiegato che la legge parla chiaro, chi non è vaccinato e non ha nemmeno la prenotazione per la vaccinazione sarà escluso dal servizio scolastico fino a che non si sarà messo in regola. Due giorni fa intervenendo a Radio Anch’io su Radio 1 la Lorenzin ha aggiunto che «La legge prevede molto chiaramente che anche i bambini che entro il 10 marzo non hanno ancora effettuato le vaccinazioni, purché i loro genitori abbiano provveduto a prenotare un appuntamento per effettuarli, non hanno alcun problema».
Variati, e come lui anche il sindaco di Asolo Mauro Migliorini (famoso per aver concesso il patrocinio del comune ad un convegno a cui partecipava il medico radiato Dario Miedico), chiede alla Ministra di poter consentire che i bambini non vaccinati e i cui genitori non vogliono (non avendo nemmeno la prenotazione) ottemperare all’obbligo di legge di poter andare a scuola. Sarebbe bene però che Variati ricordasse tre cose: la prima è che il suo partito, il Partito Democratico, è quello che maggiormente ha spinto per l’approvazione della legge e la reintroduzione dell’obbligo. La seconda è che i genitori che a marzo devono ancora vaccinare sono quelli che hanno già usufruito a settembre di una proroga che ha consentito di iscrivere i propri figli a scuola grazie alla presentazione della famosa autocertificazione. Da settembre a marzo ci sono in mezzo sei mesi. Sarebbe utile che il sindaco, in qualità di massima autorità sanitaria in ambito Comunale avesse invece il coraggio di dire che la legge va rispettata e che i genitori avevano tutto il tempo per mettersi in regola.
Variati, i no-vax e la situazione in Veneto
Infine il sindaco Variati dovrebbe ricordarsi che la sua città è in Veneto, una delle regioni più difficili dal punto di vista della profilassi vaccinale dove prosperano numerose associazioni free-vax dedite a campagne di disinformazione antiscientifica. L’approccio veneto alle vaccinazioni degli anni passati (ricordiamo che dal 2008 il Veneto ha sospeso ogni forma di obbligatorietà) ha prodotto risultati così eccellenti che oggi il Corriere del Veneto dava notizia del fatto che in Veneto risultano ancora inadempienti 50mila studenti (su un totale di 571.463) nella fascia d’età tra 0 e 16 anni.
In particolare, scrive il Corriere «21mila risultano non aver assunto nessuno dei vaccini indicati (agli altri 29mila mancano ancora delle dosi, tra 2 e 5, non hanno insomma completato il ciclo), mentre 8800 sono i bambini tra 0 e 6 anni (su un numero complessivo di 123.901)». 8800 bambini sono l’8% del totale degli alunni in età da asilo. Da settembre se ne sono messi in regola appena 27mila (ad inizio dell’anno scolastico il totale degli alunni non vaccinati o non completamente vaccinati in Veneto era 77mila). Secondo Giuseppe Giancola, segretario padovano della Fimp «stando agli ultimi dati e aggiungendoci i bimbi che non rispondono ai sieri, nella fascia d’età 0-6 anni siamo a quota 85%-86%». Ben al di sotto della soglia di sicurezza del 95%. Il sindaco di Vicenza, chiedendo la proroga della proroga, non fa altro che fare il gioco delle famiglie no-vax che da settembre hanno messo in atto tattiche per non rispettare la legge. Come già Virginia Raggi Variati chiede “pietà” nei confronti dei bambini figli di no-vax, ma non spende una parola per i bambini immunodepressi. Loro evidentemente se non vanno a scuola non danno fastidio a nessuno.