Politica

Lo sfondone di Zaia che dà i numeri sulle percentuali di sintomatici COVID-19

di Maria Teresa Mura

Pubblicato il 2020-08-19

Il governatore del Veneto Luca Zaia prova a dimostrare che “quelli che stanno male” per il coronavirus nel Veneto sono solo una percentuale minuscola rispetto al totale dei positivi. Ma i conti non tornano

Lunedì il governatore del Veneto Luca Zaia ha indetto una conferenza stampa per fornire dei dati aggiornati sull’emergenza coronavirus nella Regione. La tesi portata avanti da Zaia è che la situazione veneta è sotto controllo ma che non bisogna abbassare la guardia. Il presidente ha sciorinato una sequela di dati che confrontano i numeri dell’epidemia al 18 maggio e quelli attuali: “I tamponi sono 1.380.393, i test rapidi circa 1.200.000. I positivi oggi sono 21.256, rispetto al 18 maggio 2.306 in più. In isolamento al 18 maggio c’erano 3.870 cittadini, oggi 6.394. 541 ricoverati a maggio, oggi 119, gli ospedali si sono svuotati. Dato ancora più significativo: le terapie intensive il 18 maggio erano 51, oggi sono 5 in tutto il Veneto. I morti in totale sono 2.096, rispetto ai 1.803 del 18 maggio. I dimessi sono aumentati a 3.795”.

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Per dimostrare che è tutto sotto controllo poi Zaia ha tirato fuori delle statistiche sul numero delle persone in isolamento in Veneto rapportato al numero di positivi al coronavirus: “1.634 positivi oggi in Veneto, isolati 6.394. Vuol dire che rispetto agli isolati di oggi il 25% è positivo”. Fin qui niente da dire. Ma poi il governatore si avventura in una spiegazione che va esaminata meglio come ha scoperto Commenti leghisti. Zaia dice “perché vi faccio vedere questo dato? Perché uno si chiede… ma i positivi? Possiamo sapere quanti stanno male di questi positivi? Se abbiam detto che i positivi sono 1.634 quelli che stanno male sono 65”. Attenzione perché qui arriva lo sfondone: “E qual è la percentuale? La percentuale dei sintomatici sui positivi è 0,03%”. Ma non è vero. Basta prendere una calcolatrice per scoprire che 65/1.634*100 non fa 0,03 (dovrebbe in realtà essere arrotondato a 0,04) ma, tenetevi forte, 3. Ovvero la percentuale dei sintomatici sui positivi è il 3% (in realtà come detto prima 4%). Una piccola, impalpabile, sottilissima differenza.

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