Travaglio e le “spiegazioni” che il M5S deve ancora dare

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-10-16

Il direttore del Fatto all’attacco dei gialloverdi: cinque casi di figuracce rimaste ancora senza spiegazioni

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Marco Travaglio sembra sempre più arrabbiato con il governo Lega-M5S e oggi nel suo editoriale elenca gli ultimi casi in cui i giornali li hanno beccati in fallo e loro hanno fatto finta di niente:

Quando avranno finito di lamentarsi (sbagliato) perché i media ce l’h a nno con loro e raccontano balle su di loro (vero), i gialloverdi dovrebbero rispondere a una semplice domanda: ma quando invece i giornali dicono la verità, che si fa? La si ignora lo stesso o si replica nel merito (come Conte sui suoi concorsi universitari), eventualmente si chiede scusa esi rimedia? Qualche caso, fra gli ultimi.

Il primo dell’elenco è il simpaticissimo Enrico Esposito, una vera sagoma della commedia dell’arte napoletana che ha inventato il personaggio di Gianni il Riccone e, è riuscito a sostenere senza arrossire, ha firmato una serie di tweet omofobi e sessisti con insulti alle donne sostenendo di stare interpretando proprio quel personaggio, senza però aggiungere una firma o una foto ai tweet in questione.

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Da leggere: Paolo Savona e il conto corrente in Svizzera

Poi c’è il sottosegretario alle infrastrutture Edoardo Rixi, di cui ieri la procura di Genova ha chiesto la condanna a 3 anni e 4 mesi per le spese delle cartelle:

Nel caso in cui Rixi fosse condannato, varrebbe ancora la regola del “governo senza con dann ati”, con le dimissioni di Rixi, o Lega e M5S farebbero un’altra eccezione dopo quella su Armando Siri, promosso a viceministro in barba al patteggiamento di 1 anno e 8 mesi per bancarotta fraudolenta?

Poi c’è la storia del condono edilizio per Ischia e la storia di Toninelli e degli idrocarburi:

La Lega vi ha inserito (e il M5S ha abbozzato) l’articolo 41 che innalza il livello di idrocarburi nei fanghi di depurazione per il riuso in agricoltura da 50 a 1000 milligrammi per chilogrammo (venti volte tanto). In pratica – spiega il verde Angelo Bonelli una licenza a “spargere un milione di tonnellate di fanghi carichi di idrocarburi e metalli pesanti sui suoli agricoli.

Un regalo alle imprese che trattano le acque reflue di depurazione civili e industriali e che in regioni come Lombardia e Veneto hanno accumulato scorte che non riescono a smaltire. La Lombardia aveva già provato a fissare un limite ancor più alto, ma il Tar Lombardia ha bocciato la norma”a luglio. Ora la legge ribalta la sentenza del Tar e dà ragione agli inquinatori. Che dicono i 5Stelle, dopo dieci anni dibattaglie ambientaliste?Eil generale Costa, ottimo (sulla carta) ministro dell’Ambiente?

E la cosiddetta pace fiscale:

Ma questo mini-condono, prim’ancora di nascere, ha già fatto danni: ha dissuaso dal pagare chi stava per accedere al precedente (la rottamazione renziana), in attesa di quello nuovo. Con un crollo del gettito di un paio di miliardi. Per usare il frasario tipico dei gialloverdi: e ora chi paga? Fateci sapere.

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