Sondaggi: cosa frena il voto al MoVimento 5 Stelle

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-01-28

Pur essendo la prima forza politica secondo i sondaggi, il M5S ha delle zavorre che rendono il voto un’incognita e sono i suoi sindaci, il suo capo politico e soprattutto il metodo piuttosto oscuro di selezione dei parlamentari. E poi c’è il fattore Roma

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Il MoVimento 5 Stelle ha un freno e quel freno si chiama Virginia Raggi. La sindaca di Roma è indicata al secondo posto tra i fattori che frenano dal votare il M5S in un sondaggio di SWG pubblicato oggi dal Messaggero. Enzo Risso, direttore scientifico di Swg, sottolinea che sono gli stessi elettori M5S a voltare lo sguardo altrove quando si parla di Roma.

Sondaggi, cosa frena il voto al MoVimento 5 Stelle

L’analisi di SWG dice che i tre fattori che frenano un quinto degli elettori indecisi se votare o meno i 5 stelle sono la mancanza di democrazia interna al Movimento (25%), l’amministrazione pentastellata di Roma(22%) e infine il leader Luigi Di Maio (20%). Se per la mancanza di democrazia interna nel M5S c’è poco da fare, ma soprattutto non è che i competitor del M5S brillino invece per il contrario – basta vedere cosa è successo nel PD e in LeU, mentre in FI e in Lega decidono Berlusconi e Salvini – il vero freno (indicato da 22 su 100) è la sindaca Virginia Raggi. Che è il secondo motivo per il totale degli elettori ma anche, a sorpresa, il primo motivo di insoddisfazione per gli elettori del MoVimento 5 Stelle veri e propri (15 su 100). A dimostrazione che al di là della propaganda e della cieca obbedienza che molti di loro sfoggiano su Facebook, nel segreto della rilevazione dicono quello che pensano.

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Il sondaggio SWG sul MoVimento 5 Stelle pubblicato da Il Messaggero (28 gennaio 2018)

«Roma non è un driver di voto», spiega Risso che fa notare come per gli elettori M5S sia più grave politicamente l’esperienza Raggi (15%) rispetto al caos parlamentarie valutato al 12%:

In totale, sommando tutti i principali talloni di Achille, più della metà degli indecisi (il 60%) si dice frenato dalla classe dirigente M5S. Pur essendo la prima forza politica secondo i sondaggi, il M5S ha delle zavorre che rendono il voto un’incognita e sono i suoi sindaci, il suo capo politico e soprattutto il metodo piuttosto oscuro di selezione dei parlamentari.

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